PERUGIA - Dopo gli stop e i ritardi delle ultime consegne, oggi arrivano i primi vassoi dei vaccini Pfizer e Moderna attesi per completare la Fase I della campagna vaccinale anti Covid.
Le prime settemila dosi Pfizer erano in realtà attese per ieri, secondo lo scadenziario reso noto dalla task force regionale, ma invece sono attese per questa mattina, mentre altre 10.500 dovrebbero arrivare lunedì prossimo, salvo ulteriori ritardi. Attesa anche per le ulteriori 9.500 dosi di vaccino Moderna che dovrebbero arrivare tra oggi e il 22 febbraio. In totale 27mila dosi con cui poter iniziare la vaccinazione delle persone ultraottantenni, che sono infatti l'ultimo passaggio della prima fase, dopo gli operatori sanitari, il personale addetto ai trasporti dei pazienti, ospiti ed operatori delle strutture per anziani. Ad oggi i dati diffusi dal ministero della Salute e aggiornati a ieri sera raccontano che l’Umbria ha somministrato 28.688 dosi di vaccino delle 30.555 ricevute, il 93,9 per cento, tra le percentuali più alte d'Italia per la somministrazione.
LE PRENOTAZIONI
In base al piano redatto dalla sanità regionale, adesso, gli ultraottantenni potranno iniziare a prenotare la loro prima dose già dal 12 febbraio. Come? La Regione ha stabilito di utilizzare un sistema di prenotazione che sarà attivo da venerdì e funzionerà con un portale dedicato, sfrutterà il sistema Cup on line e la app Io. All’atto della prenotazione verrà fissato l’appuntamento con indicazione della sede vaccinale e dell’orario. Per gli ultraottantenni che saranno in grado di recarsi nelle sedi vaccinali, la vaccinazione inizierà già da lunedì 15 febbraio. È in fase di definizione pure la possibilità di prenotazione direttamente attraverso i medici di famiglia e le farmacie, attraverso un accordo regionale e un numero verde dedicato.
ASTRAZENECA
Questa mattina a Foligno, invece, è previsto l'arrivo anche di 1.850 dosi di vaccino AstraZeneca, che verranno stoccate nel magazzino farmaceutico Usl Umbria 2 dell'ospedale San Giovanni Battista. Questo tipo di vaccino sarà invece destinato alle persone più giovani, come da indicazioni dell'Agenzia italiana del farmaco. Approvato dall'Ema solo lo scorso 30 gennaio, infatti, l'Aifa parla di un «un utilizzo preferenziale del vaccino AstraZeneca, in attesa di acquisire ulteriori dati, in soggetti tra i 18 e i 55 anni, per i quali sono disponibili evidenze maggiormente solide». «I dati degli studi registrativi del vaccino AstraZeneca – si legge infatti sul sito dell'Aifa - mostrano un livello di incertezza nella stima di efficacia nei soggetti sopra i 55 anni, in quanto tale popolazione (nella quale tuttavia si è osservata una buona risposta anticorpale) era scarsamente rappresentata». A differenza degli altri due a «RNA messaggero» preferibili quindi «nei soggetti più anziani e/o più fragili».