Censimento degli alberi monumentali, il più longevo è a Trevi

Censimento degli alberi monumentali, il più longevo è a Trevi
di Ilaria Bosi
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Martedì 22 Giugno 2021, 17:53 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 17:10

PERUGIA - Ha 1.700 anni ma non li dimostra: l'olivo di Sant'Emiliano, che si trova a Trevi, è l'albero più longevo dell'Umbria, quarto in Italia. È quanto emerge dal censimento degli alberi monumentali effettuato dai carabinieri forestali, che ha consentito di mappare per 174 esemplari in Umbria, di cui 121 nel Perugino e 53 nel Ternano. I criteri per l’inserimento degli alberi nell’elenco speciale - spiegano i Forestali - vanno dalle dimensioni all’età, dal valore storico culturale religioso al valore paesaggistico, dall’architettura vegetale alla rarità botanica. Nella nostra regione, Terni è il Comune che annovera il maggior numero di alberi (38) seguita da Spoleto (37) e Perugia (29). A San Pietro in Monte, nello Spoletino, si trova il faggio con il maggior diametro (735 cm), mentre nel Ternano, in Villa Centurini, si trova l’albero più alto, un pioppo nero della misura di 33 metri e mezzo. L’albero più longevo - come detto - è l’olivo di Sant’Emiliano, con i suoi 1700 anni di età; si trova nel territorio comunale di Trevi e la sua storia si lega al Santo vissuto nel 300 d.c. «L’olivo di Sant’Emiliano - spiegano ancora i carabinieri - è al quarto posto degli alberi più longevi d’Italia ma ha la particolarità di essere quello situato più a nord e di aver passato indenne le numerose gelate invernali».

L’architettura vegetale migliore - secondo quanto emerge dal censimento - la registrano 2 querce di età stimata superiore ai 200 anni, che si trovano a Valbiancara (Pg), con circonferenza di 634 cm, e Nottoria (Pg), con circonferenza di 535 cm. Circa la metà degli alberi si trovano in ambiente urbano, segno come anche all’interno delle nostre città si trovano alberi di grandi interesse. L'elenco con l'aggiunta o la sottrazione degli alberi rilevati sul territorio nazionale di interesse viene aggiornato annualmente. Nel 2021 si è registrato un decremento di tre esemplari. Tra questi il pino domestico secolare caduto nella zona di San Feliciano nel 2020, a seguito di un forte temporale. 

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