CASTEL RITALDI Comunità in rivolta per l’annunciata chiusura del Ponte della Bruna, lungo la provinciale Tuderte: un intervento destinato a tagliare in due il territorio, rischiando dicreare gravi contraccolpi e danni incalcolabili. È una vicenda al limite del grottesco quella che rimbalza da Castel Ritaldi, dove la prossima «chiusura totale del Ponte, per almeno due mesi» sarebbe stata decisa dalla Provincia, a quanto pare all’insaputa del Comune. A rendere necessaria la chiusura, che non sarebbe stata in alcun modo concertata con il territorio, è la necessità di effettuare alcuni interventi di messa in sicurezza dell’infrastruttura. Un intervento che, così come si prospetta, avrà riflessi pesantissimi sulla viabilità: la Tuderte, oltre ad attraversare l’abitato di La Bruna ed essere l’arteria principale che attraversa Castel Ritaldi, è una strada di collegamento molto trafficata, che unisce diversi Comuni. E molte delle attività economiche che si trovano nella zona della Bruna fungono da riferimento per un’ampia fetta di territorio.
A Castel Ritaldi, ieri mattina, è stata avviata una raccolta di firme, finalizzata a chiedere alla Provincia di riconsiderare l’intervento, prevedendo un senso unico alternato e non la chiusura totale. A promuovere l’iniziativa – indirizzata alla presidente della Provincia Stefania Proietti e al consigliere delegato alla viabilità Moreno Landrini - sono stati i consiglieri del gruppo diminoranza «Siamo Castel Ritaldi». Dalla petizione si evince anche la volontà della Provincia di attenuare i disagi installando un ponte pedonale sul torrente Tatarena: eventualità che, se confermata, si rivelerebbe «un palliativo minimo e trascurabile».
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