Bollette e rincari, salasso da 600 euro a famiglia

Bollette e rincari, salasso da 600 euro a famiglia
di Fabio Nucci
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Martedì 23 Novembre 2021, 09:46

PERUGIA - In un solo mese già subito il 40% di rincari per il gas naturale, il 10,7% per l’energia elettrica, aumenti che rischiano di incidere pesantemente sui bilanci domestici. Considerando l’intero capitolo “abitazione”, così come codificato dall’Istat, nei due capoluoghi ad ottobre è stato rilevato un aumento annuale del 10,2% che rischia di tradursi in un aggravio di spesa di quasi 80 euro.

«La crisi delle materie prime e il caro carburanti - evidenzia Enzo Gaudiosi, presidente regionale Assoutenti – peseranno notevolmente sulle nostre tasche con gli aumenti dei prezzi che, stando ai calcoli del nostro Ufficio studi, impatteranno tra i 300 e i 600 euro per ogni famiglia umbra». Gli aumenti energetici autunnali sono arrivati puntuali dal primo ottobre e subito “fotografati” dall’Istat attraverso i servizi Statistica dei comuni capoluogo di provincia. In Umbria, le tariffe per l’energia elettrica sono cresciute del 10,7% annuo, del 3% mensile.

Più articolati gli aumenti registrati nella fornitura di gas. A Perugia, il “naturale” è cresciuto del 42,8% rispetto a ottobre 2020, del 13,6% rispetto a settembre, il gasolio per riscaldamento del 37,4 e del 7,3%; a Terni, le tariffe del gas naturale sono cresciute del 39,7% annuale, del 13,7% mensile, quelle del gasolio da riscaldamento, rispettivamente, del 25,1 e dell’8,1 per cento. Considerando il capitolo “abitazione, acqua, elettricità e combustibili, in entrambe le città si registra un aumento del 10,2% rispetto a ottobre 2020, del 3,4% rispetto a settembre. E considerando che per tale capitolo di spesa lo scorso anno Istat ha valutato la spesa mensile media di una famiglia umbra tipo in 771 euro circa (+3,3% rispetto al 2019), si può già calcolare un aggravio di spesa di quasi 80 euro mensili rispetto a quanto si spendeva lo scorso anno, 240 euro da qui a dicembre. Una situazione che rischia di mandare in tilt le famiglie umbre che secondo l’Ufficio studi di Assoutenti, a causa dei rincari, rischiano di spendere dai 300 ai 600 euro in più. «A portarci sull’orlo del baratro è stato prima il blocco totale delle attività causa Covid – osserva il presidente regionale Enzo Gaudiosi – e quando la pandemia ha allentato la morsa e l’attività economica in regione si è rimessa in moto, è giunta inesorabile la crisi dei carburanti, con aumenti medi del 300%. Rincari che hanno lievitato i costi dei trasporti che si sono a loro volta riversati sulle materie prime». In Umbria Assoutenti ha rilevato aumenti nel prezzo del gas del 400% ma anche altri importanti rincari. «Il grano in pochi giorni ha toccato il record registrando un aumento del prezzo del 18% per cui il pane oggi può arrivare a costare anche 3,50 euro al chilogrammo. Anche la carta è più cara del 70% rispetto al 2020». Aumenti che saranno scaricati su consumatori e aziende. «Gli enti locali devono fare la loro parte alleggerendo la pressione fiscale o calmierando i prezzi», aggiunge Gaudiosi per il quale è a rischio anche la spesa di fine anno. «Il nostro Ufficio studi stima che per i festeggiamenti natalizi le famiglie umbre dovranno spendere l’8,7% rispetto allo scorso anno, mentre anche le nostre imprese dovranno affrontare i costi di bollette in continuo aumento e il possibile aumento dei tassi d’interesse bancari, fin qui bloccati dalle misure di contrasto alla crisi-Covid. Chiediamo uno sforzo in più a Regione e Comuni per aiutare in varie forme le famiglie umbre, con più fondi e programmando nuovi percorsi di sostegno, specie verso nuclei più vulnerabili e persone più fragili. L’aumento dei prezzi e il caro-carburanti oggi hanno di fatto azzerato gli aumenti dei rinnovi contrattuali». Le difficoltà veicolate dal caro bollette si evidenziano anche nelle tante richieste di aiuto che pervengono alle associazioni dei consumatori. «Riceviamo ogni giorno famiglie con in mano bollette della luce e del gas che ci chiedono di controllare», racconta Carla Falcinelli, presidente del Codacons Umbria. In un caso, un’anziana di Norcia si è vista recapitare fatture per la casa non agibile e per la casetta. «Per giunta, la tariffa di quest’ultima è stata considerata come “non residente” e quindi maggiorata». Altri casi hanno riguardato le utenze idriche per perdite o malfunzionamenti. «A seguito del furto del galleggiate regolatore dell’afflusso nel serbatoio di rifornimento della casa – raccontano dal Codacons - il proprietario di un podere si è visto arrivare una bolletta oltremodo salata rispetto alla sua spesa abituale». 

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