Terni, dodici chili di droga e 134 pusher nella rete delle forze dell'ordine: il Viminale fotografa lo spaccio

L'anno scorso tre morti di droga

Terni, dodici chili di droga e 134 pusher nella rete delle forze dell'ordine: il Viminale fotografa lo spaccio
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 30 Giugno 2023, 00:10

TERNI - Calano i quantitativi di droga sequestrati ma aumentano in modo consistente le operazioni delle forze di polizia contro lo spaccio di stupefacenti.

L’anno scorso quelle portate a termine in provincia di Terni sono state ben 110. Una ogni tre giorni.

Nella rete di polizia e carabinieri sono finiti pure nove pusher minorenni. Un elemento che era stato riscontrato anche durante l’anno precedente col fermo di sette baby spacciatori.

I dati 2022 sono stati messi nero su bianco dalla direzione centrale per i servizi antidroga del Viminale nella relazione che fotografa nei dettagli la lotta agli stupefacenti. E fanno il paio con quelli degli investigatori ternani.

Ormai da anni impegnati ogni giorno in una lotta spietata, spesso impari per via di leggi che “abbonano” la detenzione della modica quantità, con chi vende la droga.

Nelle oltre cento operazioni portate a termine in tutta la provincia, venti in più rispetto all’anno precedente, sono stati recuperati poco meno di 12 chili di sostanze stupefacenti. Un dato che testimonia un calo significativo dei sequestri, che l’anno precedente erano schizzati a 42 chili. La sostanza in cima alla lista resta la marijuana, col recupero di sei chili e 700 grammi. Sotto sequestro più di tre chili di hascisc e nove etti di cocaina.  Nel corso della lotta allo spaccio è stato sequestrato quasi mezzo chilo di eroina.

Nei dati del Viminale anche il sequestro di 110 piante di cannabis e di 42 dosi di droghe sintetiche, pericolosissime sugli assuntori per gli effetti che hanno sia nel breve che nel lungo termine. Sostanze spesso difficili da catalogare, perché frutto di mix sconosciuti.

Le persone denunciate alla procura ternana per detenzione e spaccio di stupefacenti, molte delle quali in stato di arresto, sono state 134. Dieci le donne. In un caso le manette sono scattate con l’accusa di  associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti.

Settantasette pusher sono stranieri. Quanto alle nazionalità in testa ci sono gli albanesi (24) seguiti dai marocchini (20) e dai tunisini (9). Sette i dominicani, due i nigeriani.  Cinquantotto gli italiani.

L’anno scorso sono stati tre i decessi legati all’assunzione di droga. Uno in meno rispetto all’anno precedente quando a Terni e provincia, in due mesi, l’overdose uccise quattro persone.  Poco prima di Natale la morte di un tunisino di 45 anni stroncato da un mix di metadone e alcol in un appartamento di San Giovanni. Nel quartiere dove il metadone nel 2020 uccise Flavio e Gianluca, due quindicenni ternani. Il tunisino, padre di sei figli, era ospite di un noto tossicodipendente in cura al Serd che aveva la disponibilità del metadone per disintossicarsi.

Un trend confermato a gennaio scorso, quando un mix di metadone e cocaina ha stroncato un 43enne ternano in un appartamento di piazza Clai. Anche lui era ospite di un amico che aveva in casa il metadone per curarsi.

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