TERNI - Associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, coltivazione di marijuana, furto, ricettazione, sostituzione di persona, favoreggiamento della permanenza illegale nel territorio dello Stato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Sono le pesantissime accuse mosse dalla procura di Benevento a un cinese che doveva essere ai domiciliari e che invece se ne andava tranquillamente in giro per Terni.
L’uomo, ufficialmente residente a Napoli, è stato rintracciato dagli investigatori della guardia di finanza in un appartamento del centro e arrestato.
Ora è ai domiciliari.
Era ricercato dal febbraio scorso perché ritenuto responsabile di una serie di pesanti reati, tra cui quelli di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e di truffa.
Il cinese era destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari che era stata emessa il 15 febbraio dal gip del tribunale di Benevento.
Nell’ambito delle delicate indagini coordinate dalla procura campana e svolte dai carabinieri di Montesarchio, nei mesi scorsi erano state eseguite altre ordinanze di misura cautelare personale nei confronti di cinesi e italiani per concorso nei reati che sono stati contestati al cinese rintracciato a Terni dalle fiamme gialle e messo ai domiciliari.
Era l’ultimo degli indagati a mancare all’appello.
L’indagine era partita nel settembre 2020.
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