Coronavirus, tifoso storico rossoverde
esce dalla Terapia intensiva
gli auguri anche dai "cugini" perugini:
«E c'è chi dice che il virus non esiste»

Coronavirus, tifoso storico rossoverde esce dalla Terapia intensiva gli auguri anche dai "cugini" perugini: «E c'è chi dice che il virus non esiste»
di Alberto Favilla
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Domenica 1 Novembre 2020, 09:54

TERNI Ieri mattina è uscito dalla Terapia intensiva dell’ospedale Santa Maria di Terni facendo tirare un sospiro di sollievo a tutta la sua famiglia – e ai tifosi della Ternana - e oggi pomeriggio pur essendo ancora ricoverato nel reparto Covid del nosocomio ternano, con il cuore, sarà al Liberati a tifare per la Ternana, la sua squadra del cuore. Ha passato un brutto momento. 
Marco, storico tifoso della Ternana, è stato colpito nei giorni scorsi dal Covid 19. Il virus pandemico lo ha attaccato forte, infatti ne è derivata anche la polmonite interstiziale, quella che mette più paura, ma oggi sta meglio anche se il percorso per lui sarà lungo e difficile. «Proprio così. E’ dura e sarà lunga anche se spero che il peggio sia passato – racconta dal suo letto d’ospedale, con voce fioca, il grande tifoso della Ternana – ho ricevuto tanti messaggi e voglio ringraziare tutti, anche alcuni tifosi del Perugia che mi hanno fatto gli auguri di una pronta guarigione. Mi dicono che non vedono loro che torni sui social a schernirli. Di sicuro non avrei mai immaginato così tanto affetto dall’intera regione. Addirittura anche i perugini, gli ultras addirittura, si sono scomodati per me». 
Marco parla con la voce quasi rotta dall’emozione, poi c’è la mascherina dell’ossigeno a pressione a creargli problemi nella comunicazione, ma ci tiene a dire qualcosa di importa
«Vi assicuro che il Covid è una malattia terribile. Io sono stato male davvero e lo voglio dire soprattutto a quelli che ancora dicono che il virus non esista. Venissero all’ospedale di Terni per rendersene conto. La Terapia intensiva è piena». 
Marco vuole rivolgersi ai cosiddetti negazionisti. Il suo sembra quasi un appello disperato. «E’ davvero assurda la posizione di questa gente che pensa solo all’aspetto economico e finanziario. Sono come gli struzzi. Io la pensavo così anche prima che il virus mi colpisse personalmente. L’economia è importante, ma prima di tutto - prosegue Marco - viene la salute pubblica, la famiglia. Ecco, io devo guarire per loro, per i miei famigliari che mi aspettano». 
Il virus ha colpito infatti tutta la sua famiglia, ma per fortuna tutti stanno bene. «Si, e questa è la cosa che conta di più. Solo a me è venuta la polmonite, quella che crea gravi problemi – aggiunge Marco – ripeto, sarà una battaglia lunga, ma alla fine io voglio vincere la guerra». 
Marco poi ha parole di elogio per i dipendenti dell’ospedale Santa Maria di Terni. Per tutti coloro che lavorano all’interno dell’azienda ospedaliera. 
«Si stanno facendo tutti un mazzo così grande all’ospedale di Terni – conclude il grande tifoso della Ternana – Medici ed infermieri stanno lavorando in condizioni proibitive, per giornate intere, e anche di notte, e non si sente mai un lamento uscire dalle loro bocche.

Sono encomiabili. A loro va tutta la mia gratitudine». 

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