Tante le vittorie ma tanto ancora da fare a 15 anni dalla morte di Luca Coscioni

Tante le vittorie ma tanto ancora da fare a 15 anni dalla morte di Luca Coscioni
di Monica Riccio
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Sabato 20 Febbraio 2021, 14:18

Il 20 febbraio 2006, a Orvieto, nella sua città natale, moriva Luca Coscioni. Era un lunedì mattina, la notizia della sua morte fece il giro della città, e non solo della città, perché ad annunciarne per prima la scomparsa fu Radio Radicale, in diretta, con la voce colma di commozione di Marco Pannella. Seguirono giorni e giorni di messaggi di cordoglio, di vicinanza del mondo politico italiano, ai genitori Anna e Rodolfo, alla sorella Monica, alla moglie Maria Antonietta Farina. Ma per il mondo politico, Luca Coscioni era stato fin dall'inizio un personaggio scomodo, scomodo il confronto laico che Coscioni proponeva su temi fino ad allora mai presi in seria considerazione da nessuna forza politica.

Nato il 16 luglio 1967 a Orvieto, Coscioni inizia il suo viaggio nella politica italiana nel 1995 quando viene eletto consigliere comunale. Lo stesso anno però si ammala di sclerosi laterale amiotrofica, si dimette, e inizia un cammino che lo porterà, per alcuni anni, a passare da un ospedale a un altro, dalla speranza alla disperazione, fino a quando gli viene definitivamente confermata la diagnosi iniziale. «Mi sono ammalato ed è come se fossi morto – scriverà poi - il deserto è entrato dentro di me, il mio cuore si è fatto sabbia e credevo che il mio viaggio fosse finito». Il viaggio di Luca Coscioni invece non finisce affatto con l'arrivo della malattia, tutt'altro.

Il 20 settembre del 2002 viene fondata l'associazione “Luca Coscioni” per la libertà di ricerca scientifica con "lo scopo di promuovere la libertà di cura e di ricerca scientifica, l'assistenza personale autogestita e affermare i diritti umani, civili e politici delle persone malate e disabili".

Il 20 febbraio 2018, anniversario della sua morte, e dopo la vittoria per il pronunciamento della consulta sul fine vita, i genitori si recarono al comune di Orvieto per depositare il proprio testamento biologico: «Vogliamo celebrare la memoria di Luca onorando pubblicamente un grande successo politico ottenuto dall’associazione "Luca Coscioni" e di tutti coloro che non hanno mai smesso di crederci».

Ma c'è ancora tanto da fare, e il nome di Coscioni guida ancora oggi molte persone nella ricerca della libertà di scelta su cure e assistenza. «Portiamo avanti l’azione di Luca - così Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni - in questi 15 anni dalla morte di Luca abbiamo ottenuto lo smantellamento della legge 40 sulla fecondazione assistita, la legalizzazione del testamento biologico e del suicidio assistito in Italia.»

Politico, ma anche grande sportivo, Luca Coscioni è ricordato a Orvieto dalla intitolazione alla sua memoria di una sala della Biblioteca Comunale, dell'Istituto Alberghiero ma soprattutto dal Meeting Internazionale di Atletica Leggera che si tiene ogni anno. Più privato è il ricordo della famiglia che ogni anno si ritrova in un luogo che a lui fu molto caro, dove sono state sparse le sue ceneri, il mare di Porto Santo Stefano.

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