Nonna Ninetta, a 109 anni recita poesie per tenere allenata la mente

È la più anziana di Spoleto, seconda in Umbria

Nonna Ninetta ha compiuto 109 anni domenica 14 aprile
di Ilaria Bosi
2 Minuti di Lettura
Lunedì 15 Aprile 2024, 14:35
SPOLETO Recita poesie e si cimenta in operazioni matematiche per tenere allenata la mente. Cerca di restare, per quanto possibile, lontana dalle medicine, mentre non riesce proprio a resistere ai dolci. Golosa e buongustaia, nonna Ninetta - al secolo Domenica Giovannetti - è la donna più longeva di Spoleto. Il 14 aprile, nella torta del suo compleanno speciale, ha soffiato ben 109 candeline, che la pongono al secondo posto delle decane dell’Umbria, dietro ad Armandina Cerritoni, la nonnina originaria delle Marche e residente a Foligno che 109 anni li ha compiuti l’estate scorsa. Ninetta si gode il suo primato locale nell’abitazione della Ponzianina, che condivide con la sua badante, diventata a tutti gli effetti una di famiglia. Originaria di Monteleone di Spoleto, nonna Ninetta è un libro di storia vivente: è nata un mese prima che l’Italia entrasse in guerra, nel 1915. Ha vissuto due pandemie: il Covid19, che l’ha costretta a festeggiare in videochiamata i suoi 105 e 106 anni e, da bambina, la grande influenza del 1918-1920, conosciuta come la Spagnola, che coinvolse all’epoca circa un terzo della popolazione, seminando morte e disperazione. Tra le due emergenze pandemiche, tanta vita vissuta e un’altra guerra mondiale, la seconda, che ha messo a dura prova lei e la sua famiglia. A Spoleto, come ha ricordato più volte in questi anni da ultracentenaria, si è trasferita e stabilita quando aveva circa 30 anni, subito dopo il matrimonio con Gino Smarrocchia, da cui sono nate le quattro figlie: Ernesta, Annarita, Erina e Maria. Una famiglia che, con il passare del tempo, è ovviamente cresciuta: Ninetta è diventata nonna 10 volte, 9 volte bisnonna e più volte trisavola. Non si è mai voluta allontanare da Spoleto, anche quando l’età è diventata importante. Lei vive lì, ancorata alle sue radici, in quell’abitazione del centro storico a due passi dal complesso monumentale di San Nicolò e dalle scale mobili che quasi 15 anni fa hanno rivoluzionato la mobilità cittadina. Per tantissimi anni è stata la cuoca della caserma dei carabinieri, quando il quartier generale dell’Arma era nel cuore del centro storico, nella zona di Piazza del Mercato. Due anni fa ha sfoderato le sue doti canore anche alla delegazione istituzionale che le ha portato gli auguri e l’affetto della città, intonando il grande successo di Nicola Di Bari, «La prima cosa bella». Domenica scorsa, alla Ponzianina, è stata ancora festa. Con i riflettori puntati sulla nonna dei record, che continua a stupire e a regalare sorrisi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA