Spoleto, morte Gelmetti: tra gli indagati anche il cardiologo che ha seguito il paziente a distanza

Si tratta di un atto dovuto per effettuare i primi accertamenti: venerdì pomeriggio l’autopsia

Spoleto, morte Gelmetti: tra gli indagati anche il cardiologo che ha seguito il paziente a distanza
di Ilaria Bosi
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Giovedì 8 Febbraio 2024, 13:11 - Ultimo aggiornamento: 15:11

SPOLETO Morto dopo essere stato dimesso dal pronto soccorso, indagati due medici. Il sostituto procuratore Michela Petrini, titolare del fascicolo per omicidio colposo aperto dopo la morte di Nicola Gelmetti, ha iscritto ieri nel registro degli indagati i nomi del medico di turno al pronto soccorso di Spoleto sabato sera e del collega cardiologo che, a distanza dall'ospedale di Foligno, ha firmato il referto di uno degli esami specialistici (l'ecocardiogramma)  effettuati nelle quattro ore di permanenza in osservazione. L'ospedale di Spoleto, infatti, dopo le 20 è sprovvisto del cardiologo e il consulto è avvenuto in telemedicina. L’imprenditore spoletino di 65 anni, arrivato al pronto soccorso in ambulanza poco prima delle 20 (orario oltre il quale al San Matteo poco prima delle 20 ed è stato dimesso e rimandato a casa a mezzanotte e un quarto. Poche ore dopo è morto. È stato il figlio Lorenzo, domenica mattina, a trovare il corpo senza vita del padre nella sua abitazione e a denunciare subito l’accaduto ai carabinieri, chiedendo che venga fatta piena luce. Una situazione dolorosissima e inaspettata, che merita di essere chiarita. Per questo la famiglia si è affidata all’avvocato Valeria Rossi. L’iscrizione nel registro degli indagati dei due medici, in questa fase, è da considerarsi come un atto dovuto, soprattutto in vista dell’accertamento autoptico fissato per domani pomeriggio e al quale potranno partecipare, insieme ai consulenti della procura e della famiglia Gelmetti, anche quelli dei professionisti il cui operato è ora oggetto di accertamento. Questa mattina, a Palazzo Martorelli Orsini (sede della Procura) è in programma il conferimento degli incarichi agli esperti individuati dalle parti.

La procura, secondo quanto riferito ieri in una nota a firma del capo facente funzioni Vincenzo Ferrigno, ha già visionato la cartella clinica sequestrata dai carabinieri nella giornata di domenica e, dopo una preliminare interlocuzione con il consulente tecnico, ha proceduto con le due iscrizioni. La stessa pm, nell’ambito degli approfondimenti previsti in questi casi, ha anche disposto una consulenza per accertamenti tossicologici. Gelmetti, secondo quanto è emerso, aveva avuto anche in passato problemi al cuore e il malore accusato sabato pomeriggio lo aveva spaventato molto. L’uomo, poco dopo le 19, ha allertato il figlio e la ex moglie, accusando forti dolori alle spalle e alle braccia, oltre a un inusuale e invalidante senso di spossatezza. Per questo il figlio, dopo essersi precipitato nella sua abitazione, ha deciso di chiamare il 118. L’ambulanza è arrivata in poco tempo e, sulla scorta delle valutazioni del momento, Gelmetti è stato trasportato nell’ospedale di Spoleto. Anche questo, considerando la ben nota assenza del cardiologo dopo le 20 e i pregressi del paziente, è un aspetto che ha destato qualche perplessità. Sul caso anche la Usl 2 ha avviato un’indagine interna. La commissione, composta dalla direzione di presidio, dal rischio clinico e la medicina legale aziendale, si è subito riunita. «È pieno interesse dell’azienda - ha detto al Messaggero il direttore generale Piero Carsili - fare luce sull’accaduto, ma non posso entrare nel merito delle singole questioni per rispetto dell’indagine in corso». 

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