Quattro pazienti rimasero ciechi a un occhio, a causa di uno scambio di flaconi, dopo un ordinario intervento alla cataratta. Per quegli episodi, registrati nell’ospedale di Spoleto il 12 maggio 2015, la Corte dei Conti ha condannato un infermiere al pagamento di 183.416,64 euro in favore della Regione, che negli anni passati aveva risarcito i pazienti danneggiati. Si è concluso con il parziale accoglimento delle richieste della magistratura contabile la brutta vicenda registrata 8 anni e mezzo al San Matteo degli Infermi. La Corte dei Conti (presidente Piero Carlo Floreani, Rosalba Di Giulio consigliere relatore, Marco Scognamiglio primo referendario) ha infatti escluso responsabilità a carico della coordinatrice dell’area infermieristica convenuta in giudizio e assistita dall’avvocato Massimo Marcucci, mentre ha riconosciuto «responsabilità nella residua quota di un terzo» a carico dell’infermiere, difeso dall’avvocato Lietta Calzoni. Una vicenda complessa, che sullo sfondo ha visto alternarsi anche altre figure sanitarie, alcune delle quali appena sfiorate dagli accertamenti di natura contabile.
La procuratrice regionale Rosa Francaviglia aveva contestato a entrambi gli operatori citati in giudizio la «colpa grave» nell’errore e ipotizzato un danno complessivo di 550mila euro.