Terni, ristorazione in pressing
«Dateci il take away per ripartire»

Terni, ristorazione in pressing «Dateci il take away per ripartire»
di Sergio Capotosti
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 11:12

La Confartigianato di Terni lo va chiedendo ormai da giorni, ma ora la svolta potrebbe arrivare per effetto dell'ultimo Dpcm che avvierà la Fase 2 dal 4 maggio. Svolta che permetterebbe a gran parte dei negozi legati alla ristorazione di riprendere l'attività, da lunedì 4 maggio. «Se fosse per noi anche già da oggi», dicono dalla Confartigianato che nei giorni scorsi aveva chiesto alla Regione dell'Umbria di seguire esempi già in atto. I modelli non mancano. «In otto regioni è già stato applicato il sistema che chiediamo, tra queste anche realtà confinati come Toscana e Marche dove i contagi sono stati di gran lunga superiori a quelli che si sono registrati in Umbria».
L'Uovo di Colombo è il Take away, parola sdoganata anche dal premier Conte e finita nel Dpcm della Fase 2. Termine inglese che indica un modo di acquistare cibi e bevande senza entrare nel negozio. «Non solo. Si possono attivare sistemi per evitare file davanti ai vari punti vendita, magari con applicazioni sui cellulari per prenotare qualche minuto prima il cibo o la bevanda da portare via», spiegano ancora da Cofartigianato. L'esempio più calzante è quello del MacDrive: si ordina all'esterno e si ritira la busta con i panini e le bevande senza mai scendere dalla macchina. Con le dovute accortezze nei paragoni, è così che la ristorazione (pasticcerie, paninerie, pizzerie, ristoranti) a Terni potrebbe tornare a lavorare dal 4 marzo, per effetto del Dpcm annunciato da Conte. Ma la svolta potrebbe arrivare anche prima, visto che oggi è in agenda un incontro tra Comune, Forze dell'ordine e Prefetto per affrontare il tema del take away. Da non confondere con la consegna a domicilio dei cibi, che a Terni avviene ormai da diverse settimane. L'effetto da monitorare rispetto al take away è il rischio assembramenti, ma in questo caso a prevalere dovrebbero essere sia il buon senso del cliente, che certamente eviterà situazioni di contagio, che del commercianti, che farà del tutto per evitare file davanti al punto vendita.
«Domani (oggi, ndr)- annuncia l'assessore al commercio, Stefano Fatale - chiederemo al prefetto la corretta interpretazione delle nuove disposizioni in materia di ristorazione. Vogliamo evitare che si creino situazioni di ambiguità che in città hanno già creato problemi». Il pressing dei commercianti si è fatto sentire anche ieri, con diverse categorie legate alla ristorazione che ieri hanno chiesto di poter riprendere la loro attività con il take away. E ieri l'argomento è stato uno dei temi caldi al centro della riunione del Comitato operativo comunale della Protezione Civile, dove si è parlato anche di parchi, mercati e culto dei morti. «Si è trattato - dice il sindaco Leonardo Latini - di un primo approfondimento, altri ne seguiranno nell'ambito degli assessorati e nelle direzioni competenti. Ulteriori delucidazioni arriveranno anche dal tavolo della prefettura».

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