Terni, rifiuti, buche e vandali
il dossier delle imprese:
«Area industriale nel degrado»

L'area industriale di Terni
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Domenica 25 Settembre 2022, 17:39 - Ultimo aggiornamento: 18:01

Un book fotografico, ma non di quelli da consegnare alla redazioni delle riviste patinate, piuttosto di denuncia, con ben 65 scatti di degrado firmate Confartigianato Terni. Buche, segnali distrutti, verde incolto, sporcizia, discariche e anche le piste ciclabili inutilizzabili, oltre ai lampioni fuori uso. È la mappa del degrado dell'area industriale Maratta-Sabbione, via per via, con tanto di localizzazione allegata punto per punto. Un dossier di denuncia che la Confartigianato ha consegnato a Palazzo Spada, anche con l'intento di essere collaborativi dal momento che la mappatura delle zone dove intervenire di fatto è pronta. «Inviamo - si legge nella lettera firmata dal direttore Michele Medori e dal presidente Mauro Franceschini - un elenco di necessità di manutenzioni per facilitare il lavoro degli uffici. L'elenco, realizzato con la collaborazione delle nostre imprese associate, deve ritenersi del tutto parziale».
Non è la prima volta che la Confartigianato scende in campo per chiedere maggiore cura dell'area industriale. «Le piccole e medie imprese del territorio sono costrette a operare in aree produttive in sostanziale abbandono, dove sono fortemente carenti servizi essenziali e naturalmente questo incide negativamente sulla competitività delle stesse. Inoltre, abbiamo più volte sollecitato il Comune - aggiunge il presidente Franceschini - a correggere la costante quanto inspiegabile politica di esclusione delle imprese locali dagli inviti nelle procedure di selezione per l'assegnazione degli appalti comunali. Registriamo - è l'affondo finale del presidente Franceschini - con rincrescimento che il Comune di Terni anche nella recente selezione per la fornitura di 50 telecamere di sorveglianza non si è discostato dalla solita politica». E quelle delle imprese locali tagliate fuori da Palazzo Spada è un'altra della battaglie che la Confartigianato porta avanti da tempo. «In questa occasione relativa a lavori di non particolare complessità e per importi di base d'asta non elevati (167.375 euro), nonostante esistano decine di imprese attive con sede a Terni che sono in grado di eseguire l'installazione di impianti elettrici con specifica specializzazione nelle apparecchiature elettroniche, il Comune di Terni - denuncia ancora il presidente Franceschini - ha deciso di invitare imprese del Trentino, del Veneto, dell'Emilia-Romagna, della Lombardia, della Toscana, del Lazio, ma nessuna umbra».
Rispetto alla denuncia fatta dalla Confartigianato l'assessora ai lavori pubblici e vicesindaca Benedetta Salvati chiama in causa le scarse risorse a disposizione. «Ho già provveduto a girare le segnalazioni agli uffici delle manutenzioni cercando di mettere in piedi un programma di interventi che però deve essere compatibile con le risorse a disposizione per la manutenzione ordinaria (pochissime rispetto al fabbisogno) che devono oltretutto essere distribuite su tutto il territorio del comune. Sicuramente ciò che possiamo fare lo faremo», dice l'assessora Salvati. Mentre rispetto alle imprese locali tagliate fuori, la posizione è netta: «Diverse imprese del territorio sono state selezionate con le procedure del codice degli appalti e lavorano per il Comune. Gli uffici di volta in volta decidono la procedura da applicare».
 

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