Non subisco la brutta storia che sta arrivando, ma mi adopero per quanto posso per invertirla.
Succede in pieno centro storico, proprio sotto i Tre Archi, nel primo pomeriggio di quello che sembra un tranquillo lunedì di fine gennaio: nel supermercato c’è movimento, e probabilmente i quattro tizi che entrano con intenzioni bellicose contano proprio sul movimento nel negozio per fare in modo che nessuno si accorga di quanto hanno in mente di fare.
Ma quel cittadino, casualmente, passando ed entrando nel supermercato si rende conto che qualcosa non va. Troppo strano quello che sta vedendo davanti ai propri occhi. Ci sono due uomini vicini alla cassa, e altri due posizionati uno a una porta e uno all’altra del supermercato. Sguardo pronto e cervello fino, il cittadino-passante afferra al volo la situazione.
E così decide di invertire la storia, di andare contro la realtà quasi evidente sotto i suoi occhi che parla di un possibile furto o rapina in arrivo. Riesce così a mettersi in contatto con il personale del supermercato, in maniera discreta, senza farsi notare. E a quel punto quelli del supermercato prendono il telefono e chiamano il 113. Immediato dalla sala operativa della questura l’invio di una pattuglia sul posto, ma quando arrivano i poliziotti non possono che appurare come i quattro loschi figuri (che secondo la testimonianza di chi li ha incrociati fuggire dall’esercizio commerciale potrebbero essere dell’est europeo) afferrato che la situazione sta prendendo improvvisamente una brutta piega non trovano di meglio da fare che fuggire tutti e quattro precipitosamente e a piedi. E il cittadino detective avrà avuto una gran bella azione di cui essere fiero.
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