TERNI - Gli investigatori dell’arma lavorano senza sosta per far luce sulla lunga serie di incendi che stanno divorando i boschi della provincia.
Sono indagini delicatissime, che vedono all’opera una squadra dei carabinieri forestali impegnati in una vera e propria caccia ai punti di innesco per risalire con certezza alle cause dei roghi.
“In questo periodo così siccitoso bisogna prestare molta attenzione - dice il colonnello, Paolo Lepori, comandante del gruppo carabinieri forestali di Terni. La gente deve usare precauzioni che in altri periodi non sono necessarie. In questa situazione basta un mozzicone di sigaretta gettato in terra a dare il via a incendi devastanti”.
Accanto all’imprudenza e alla superficialità ci sono elementi che gli investigatori stanno approfondendo a dovere. Ci sono alcune zone in cui i roghi si stanno ripetendo con una serialità sospetta che fa ipotizzare che un ruolo determinante possa averlo avuto la mano dell’uomo.
La certezza è che, dopo giorni di lotta con le fiamme che hanno distrutto oltre 100 ettari di bosco, dal pomeriggio di domenica i vigili del fuoco sono stati impegnati nei tre nuovi incendi a Guadamello di Narni, Campo Vallone e Capitone, dove il canadair ha dovuto effettuare diversi lanci dall’alto per avere la meglio sul fuoco. Qui l’incendio si è sviluppato nella stessa zona devastata una settimana fa e anche questo è un elemento finito la lente d’ingrandimento degli investigatori che lavorano sulle cause dei roghi. Fiamme anche nella zona di Osarella, nell’orvietano.
L’emergenza sta mettendo a dura prova i vigili del fuoco del comando provinciale ternano. Che hanno raddoppiato i turni e hanno avuto il supporto di squadre mobili dalla Toscana e dall’Abruzzo. Un lavoro improbo per una situazione pesantissima, che pare non concedere tregua.
E mentre si indaga a 360 gradi arriva l’appello del comandante, Paolo Lepori: “Invitiamo le persone a prestare la massima attenzione perché purtroppo basta poco. Un mese fa abbiamo avuto roghi causati da incendi agricoli. Pratiche agricole normali, come l’utilizzo di un trincia erba, possono dare il via a incendi difficili da gestire”.