Giustizia nella bufera
«Noi dipendenti fantasma»

Il tribunale penale di Perugia
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Sabato 26 Luglio 2014, 21:50 - Ultimo aggiornamento: 27 Luglio, 12:12
PERUGIA - Giustizia nella bufera, con i dipendenti del tribunale penale pronti all’agitazione per le troppe ore di straordinario non coperte da stipendio e neanche da assicurazione.

In pratica, è la dura denuncia dei lavoratori e dell’Usb Giustizia, «dipendenti fantasma». Che invece vogliono far sentire la propria voce, ricordando di essere addirittura in attesa dei premi («pochi spicci, mica come quelli degli altri enti», sottolineano) di produttività del 2013.

Dipendenti che ricordano anche di lavorare con 38 unità in meno rispetto all’organico previsto e che non avrebbero avuto alcun aiuto, in termini di carichi di lavoro redistribuiti, dalla rivoluzione della geografia giudiziaria. Una situazione pesante, come raccontano i rappresentanti di Usb Giustizia, e che si aggiunge, appunto, al problema di essere fantasmi per alcune ore al giorno. «Ci si scandalizza, e a ragione, quando si scopre che i dipendenti pubblici, dopo aver timbrato il cartellino, risultando in servizio, vanno invece a fare shopping - ragionano i dipendenti -. Il Tribunale di Perugia, invece, lo stesso che condanna giustamente quei dipendenti truffatori, fa figurare assenti i suoi dipendenti, impegnati in assistenza al magistrato in udienza penale, che restano in ufficio oltre le 9 ore giornaliere». Perché è il conto delle ore settimanali lavorate che andrebbe ben oltre le 48 previste, secondo la denuncia dei dipendenti, a farli infuriare. «Di certo non sono i cancellieri a stabilire la durata delle udienze - spiegano - chi avrebbe il coraggio di dire al teste che aspetta da ore di essere chiamato: mi dispiace il tempo è scaduto, ritorni la prossima volta? Noi no, noi che ancora un po’ ci crediamo e ce la mettiamo tutta per fare la nostra parte, noi siamo diventati dei fantasmi. Il verbale di udienza firmato alle 19 ma spesso anche alle 20 è firmato da un dipendente fantasma, la sua timbratura è stata anticipata automaticamente di una , due o tre ore, a seconda della scadenza delle 9 ore, quindi non è più in servizio. Ci negano il diritto alla retribuzione per quelle ore eccedenti e se dovesse succedere qualcosa non siamo neanche coperti da assicurazione. Semplicemente siamo assenti. Non è anche questo scandaloso?».
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