PERUGIA - C’è dibattito attorno all’indagine di mercato avviata dalla direzione centrale patrimonio e investimenti dell’Inps, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, che cerca una nuova sede in città. Una ricerca che potrebbe anche portare all’uscita di scena dal quartiere di Fontivegge, dove oggi ha sede, all’imbocco di via Canali. Si tratta solo di una possibilità che, nel caso, avrebbe delle ricadute nel territorio. Il Messaggero ha chiesto un parere all’associazionismo di zona, confrontandosi con i comitati Progetto Fontivegge e Uniti per Fontivegge.
Sulla notizia, mette sul tavolo tre chiavi di lettura Giulietto Albioni di Progetto Fontivegge. Per lui una eventuale uscita di scena dell’ente dal quartiere, porterebbe a «problematiche a livello di operatori commerciali». Tradotto significa un flusso minore di utenti per bar e ristoranti che oggi si reggono anche sulla presenza degli utenti e dei dipendenti dell’ente. Dall’altro lato, un eventuale spostamento in una zona diversa della città dell’Inps, favorirebbe i residenti in fatto di spazio. La zona risulta ingolfata ed i parcheggi non sono sufficienti per tutti. Qualora prendesse piede l’ipotesi dello spostamento, per Albioni c’è poi da tenere conto di un terzo aspetto: «Diventerà un contenitore vuoto? Verrà qualcos’altro in futuro?» A Fontivegge c’è timore per gli esempi passati, quelli di «tanti edifici che si sono spopolati». «E poi, chi verrà?, aggiunge.
Come riportato ieri su queste colonne, l’Inps nella struttura di via Canali è in affitto.