Perugia: strada killer, mai trovati i soldi per piazzare l’autovelox fisso

Perugia: strada killer, mai trovati i soldi per piazzare l’autovelox fisso
di Egle Priolo
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Mercoledì 11 Marzo 2020, 14:49
PERUGIA - «Ciao Diego, sei stato un compagno vero, insegna agli angeli a lottare in perugino». «Eri l'amico, il fratello di tutti noi che ti conoscevano. Un burbero dal cuore d'oro, una persona unica che avrebbe aiutato anche il suo peggior nemico. Eri semplicemente Diegone. Ci manchi gia». «Credevi nell'amicizia, quella vera, nell'amore, nel senso più romantico del termine, nell'uguaglianza, nella libertà e nella giustizia sociale... Grazie per il tuo coraggio e per il tuo esempio di andare sempre in direzione ostinata e contraria». Sono solo alcuni dei messaggi in ricordo di Diego Bianchi, il 33enne morto domenica sera lungo la strada della Molinella in seguito a un incidente con la sua auto. Perché Perugia, ieri mattina, si è svegliata più triste e attonita, per la scomparsa del giovane, impiegato in una carrozzeria, molto conosciuto in città per il suo impegno nel sociale. Occhi verdi, sorriso contagioso, «il cuore grande e la voglia di cambiare il mondo»: così lo ricordano i suoi amici, sconvolti dalla notizia del terribile incidente in cui ha perso la vita mentre tornava a casa, intorno alle 22, lungo la strada tra Ponte Rio e Ponte Felcino. Sbalzato fuori dall'abitacolo dopo un sorpasso e rimasto schiacciato dalla sua auto ribaltata.

Su un tratto di strada che troppe volte è stato teatro di incidenti gravi e mortali. Mentre la polizia municipale è al lavoro per accertare le cause dell'incidente, con le consuete verifiche anche sulla velocità, in città torna la polemica sulla strada della Molinella e della sua sicurezza. Un tema dibattuto almeno dal 2012 quando, durante la giunta Boccali, fu presentata una mozione con cui si chiedevano «misure di prevenzione», in particolare controlli con l'autovelox. In seguito vennero installati i cartelli che indicano il controllo elettronico della velocità, ma non sono mai state posizionate le colonnine per gli speed check. C'è chi ricorda come, negli anni scorsi, si tenne un incontro tra i tecnici della Provincia e del Comune proprio per verificare la possibilità di installarle: ma arrivò il no al nullaosta da piazza Italia a causa del punto troppo stretto e poco protetto in cui avrebbero dovuto posizionare gli speed check, rendendoli un ostacolo pericoloso. L'unica possibilità era che il Comune mettesse un guard rail di 70/80 metri a doppia onda, ma palazzo dei Priori non aveva i fondi e il progetto saltò. Da allora, su quella strada, la polizia municipale fa controlli con il telelaser ed è inquietante scoprire come diverse multe siano state staccate a chi ha superato il limite di velocità anche di 50 chilometri orari. Il doppio del consentito. In mezzo alla città.

Così come è terribile far di conto e, solo a memoria, ricordare come in quei pochi chilometri ci siano stati due gravi incidenti lo scorso febbraio e nel gennaio 2019, oltre ai tre mortali tra il 2011 e il 2018. A cui si aggiunge, nell'infausta statistica che rende i drammi numeri, quello di domenica. Cosa fare perché sia l'ultimo?
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