Una passeggiata dentro alla Nuova Monteluce racconta, per esempio, che le parti realizzate sono quasi tutte occupate. Pizzeria, bar, palestra e supermercato animano insieme agli uffici comunali piazza Coppoli che si presenterebbe accogliente se non presentasse già problemi legati alla pavimentazione che, in più punti, appare già molto rovinata. Proseguendo per via del Giochetto, ecco gli altri due lotti realizzati e consegnati: il primo in uso all’Adisu e il secondo che è diventato la nuova sede della clinica Porta Sole che abbraccia la chiesa dell’ospedale. La clinica è un fiore all’occhiello e un’operazione di tutto rispetto, il resto, che contiene anche un affresco di Dottori, si presenta come un cantiere fermo.
I due lati corti di piazza Coppoli hanno due cantieri che si guardano. In uno si lavora: è quello dell’ex ingresso dell’ospedale che diventerà la sede definitiva degli uffici comunali (un trasferimento di quelli che già si trovano nel complesso), e uno fermo a tempo indeterminato, quello della palazzina dell’ex chirurgia.
Tutta l’area sopra via Enrico dal Pozzo, invece, ha la faccia triste e grigia di un cantiere smobilitato. Strade non finite, tombini aperti, alberi abbattuti e materiali edili pericolosamente abbandonati fanno da cornice nera a un meraviglioso punto di vista sui due colli su cui è costruito il nucleo storico della città. In questa zona, accessibile anche a un bambino, tra immondizia e immobili da finire già, pare, trovino riparo disperati e senzatetto. Basta dare un occhio alle vetrate andate in pezzi e c’è anche un ingresso senza porta che apre verso i sotterranei del degrado, simbolo della Nuova Monteluce inghiottita dai debiti e senza un futuro.
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