Perugia, l'ecomostro di via Adriatica in tre anni cambierà volto con il Pinqua

L'area ex Palazzetti di via Adriatica a Ponte San Giovanni acquisita dall'Ater
di Riccardo Gasperini
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Sabato 14 Gennaio 2023, 11:15

PERUGIA - Riqualificazione dell’area ex Palazzetti a Ponte San Giovanni, ciak si parte. Per il complesso di via Adriatica, in abbandono e nel degrado da anni, si è chiusa la pratica di acquisizione da parte dell’Ater, e il piano di rilancio voluto dal Comune con uno dei progetti Pinqua e finanziato con il Pnrr, è pronto a partire sulle proprie gambe. La linea del traguardo, è già tracciata: fine marzo 2026 (con l’obiettivo di terminare però i lavori entro novembre 2025). Da quel momento in poi «si chiuderà una ferita per Ponte San Giovanni», ha detto l’assessore comunale all’Urbanistica Margherita Scoccia. «Il quartiere ci guadagnerà in bellezza, sicurezza e utilità», ha aggiunto il sindaco Andrea Romizi, che ieri nel cuore di quell’incompiuto complesso edilizio ha incontrato la stampa per fare un grande punto su quello che succederà. Costata all’Ater 5,5 milioni, con importantissime risorse nazionali (il pacchetto completo supera i 20 milioni di euro, 21.941.711 per l’esattezza, lievitati dagli iniziali 15 milioni per il recente l’aumento dei costi) l’area dei palazzoni sarà ridotta di cubatura e diventerà un modello per efficienza energetica e qualità dell’abitare. Due aspetti che sono la base del Pinqua, che cambierà non solo quella fetta di Ponte San Giovanni destinato a diventare eco-quartiere, ma pure la fascia più centrale dove ci sarà grande attenzione anche alla mobilità alternativa.

Il progetto di via Adriatica, PS5G, prevede una riduzione sensibile della cubatura del complesso (si passa da 28mila metri cubi all’incirca alla metà), con la creazione di un mix di alloggi di edilizia residenziale sociale, a canone concordato, alloggi di edilizia libera, uffici, servizi di quartiere come un asilo nido che sarà preso in carico dal Comune, e di spazi di relazione. «Ora sta a noi fare sì che le risorse diventino valore pubblico a tutti gli effetti», ha detto il presidente di Ater Emiliano Napoletti.

Il progetto, come detto, dovrà diventare realtà entro i primi mesi del 2026. «Si tratta di un intervento importante – ha detto la presidente della Regione Donatella Tesei - che riqualifica l’area e l’intero quartiere, in una zona strategica vicina all’Ipogeo, alla stazione, alla superstrada. Zona che ora viene totalmente recuperata». All’incontro c’erano anche l’assessore alle Politiche abitative Enrico Melasecche e il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco: «Progetti come questo – ha detto Prisco - hanno anche un effetto territoriale di riqualificazione urbana e sappiamo quanto vale in termini di sicurezza. Si toglie uno scempio urbanistico, tristemente famoso anche per le infiltrazioni della criminalità organizzata e al posto di questo nasce un progetto innovativo tecnologico ed eco-sostenibile per giovani coppie, con una riqualificazione dell’intero quartiere che mette al centro i cittadini e le famiglie». Tornando ai tempi, oltre alla date di conclusione del percorso, ci sono quelle intermedie. L’obiettivo è affidate i lavori entro giugno per far partire il cantiere a settembre, ultimando tutto entro novembre 2025. Fra i punti sottolineati a più voci dal Comune, c’è anche la realizzazione di un asilo nido, fortemente voluto dal vicesindaco Gianluca Tuteri, con caratteristiche innovative per rispondere appieno alle esigenze dell’outdoor education e dell’interazione tra famiglie e bambini a sostegno della crescita genitoriale.

Di «piena soddisfazione» per il percorso avviato ha parlato anche il consigliere comunale FdI Paolo Befani.

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