PERUGIA - I riflettori si sono ormai spenti su corso Vannucci e la Fontana maggiore e si torna a chiedere nuova luce a Fontivegge. Dove i problemi, come la voglia di riscatto in una situazione mai vissuta con rassegnazione dai caparbi componenti del comitato Progetto Fontivegge, non sono certo stati congelati dalle feste.
«Comincia un nuovo anno per Perugia e per il quartiere di Fontivegge – spiegano infatti al Messaggero Giulietto Albioni e Andrea Fais -. Il 2022 è stato un anno interlocutorio: da un lato l'impegno innegabile dell'assessore Luca Merli e del Nucleo Decoro e Sicurezza Urbana della polizia locale; dall'altro, le lentezze dei lavori pubblici e i punti interrogativi che restano sui tanti, troppi problemi di degrado, spaccio e abbandono ancora presenti».
Un riconoscimento notevole e una stoccata, che lanciano il ragionamento aperto ultimamente proprio da L'anno che verrà in centro storico, che ha impegnato il dibattito cittadino per settimane, soprattutto sulle ipotesi di una location diversa rispetto al fianco della Fontana maggiore.
«Dopo il riuscito evento Rai di piazza IV Novembre, che speriamo sia foriero di ampie ricadute benefiche sul territorio, vorremmo sgomberare il campo dagli equivoci – insistono Albioni e Fais -. C'è chi, tra social e media tradizionali, aveva ventilato l'ipotesi di organizzarlo in piazza del Bacio. Come residenti sappiamo bene che sarebbe stato impossibile, anzitutto per motivi logistici: improponibile bloccare le vie adiacenti, considerando che Fontivegge è un punto di transito e non di arrivo come il centro storico. In secondo luogo, perché lo scenario sarebbe stato desolante, tra palazzoni anni Ottanta e degrado urbano: un pessimo biglietto da visita per la città in prima serata su Rai Uno». Da qui, le richieste che aprono il 2023 di Fontivegge: «Chiediamo piuttosto all'amministrazione – spiegano i due rappresentanti di Progetto Fontivegge - di impegnarsi per accelerare il completamento delle opere di rigenerazione e riqualificazione all'ex scalo merci e su piazza Vittorio Veneto. I lavori stanno andando troppo per le lunghe e molti residenti si chiedono se e quando ne vedremo mai la conclusione. Ogni giorno perso è un giorno in più lasciato all'abbandono e al degrado». E non solo. «Lo stesso si dica per il parco della Pescaia (Verbanella), ancora in attesa di interventi di riqualificazione nella parte bassa – ribadiscono Albioni e Fais -, e per i lavori di riasfaltatura di via Canali e via della Ferrovia».
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