Perugia, cittadella giudiziaria. Il sindaco: «È ora di stringere»

Perugia, cittadella giudiziaria. Il sindaco: «È ora di stringere»
di Egle Priolo
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Mercoledì 29 Gennaio 2020, 17:48
PERUGIA - Cittadella giudiziaria a Perugia? «I progetti proseguono». Parole del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che dovrebbero tranquillizzare chi da anni chiede un'ottimizzazione della logistica degli uffici giudiziari, sia per motivi organizzativi che economici. Parole che, invece, lasciano l'amaro in bocca perché – appunto – sono anni che la situazione resta cristallizzata in questo “faremo”. Il ministro Bonafede, ieri davanti alle Camere nella consueta relazione sullo stato della giustizia, ha ribadito la necessità di «garantire quella solidità che è necessaria per riportare a un progressivo senso di fiducia dei cittadini verso le istituzioni e verso la giustizia. E porre solide basi ha una sola traduzione: investimenti nella giustizia. Senza investimenti, ogni riforma per far fronte alle difficoltà e criticità che attraversano questo settore sarebbe destinata a fallire». Parole ricche di buonsenso, ma di quei 60 milioni (euro più, euro meno), necessari per riqualificare tutta la struttura dell'ex carcere di piazza Partigiani per ospitare tribunali e uffici, non si parla concretamente da troppo tempo. Dopo la stipula di protocolli d'intesa con la Cassa depositi e prestiti e l'Agenzia nazionale del demanio, il pressing del sindaco Andrea Romizi («Con il ministro sono stato chiaro, la realizzazione della cittadella è una della priorità principali per Perugia», diceva esattamente un anno fa), la gara di fattibilità era prevista per la primavera del 2019, ma se ne sarebbero perse le tracce.

L'ITER. Eppure l'iter del progetto è partito ormai tre anni fa. Dopo vari incontri e confronti, un primo importante punto era stato messo a maggio 2018, quando è stato firmato il protocollo per la costruzione entro cinque anni. Ma i cambi di governo, tecnici compresi, ha rallentato il percorso, nonostante i tavoli a cui si sono seduti tutti i soggetti interessati per gli approfondimenti tecnici sulla struttura, per individuare le soluzioni economiche e i percorsi amministrativi propedeutici alla studio di fattibilità e progettazione.
Una situazione che oggi fa dire al sindaco Romizi che «è ora di stringere», non nascondendo come a palazzo dei Priori ci sia un po' di preoccupazione per questo stallo. Visto che la frammentazione delle sedi giudiziarie costano al Comune, tra affitti e utenze, circa un milione di euro l'anno.
Preoccupazione e malcelata rabbia anche per la senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena che, anche in quanto membro della Commissione Giustizia, attacca Bonafede: «Dopo quasi due anni di Governo ci saremmo attesi delle parole più precise in ordine alla realizzazione della importante struttura per Perugia e l'Umbria intera. Lo stesso dicasi per il software per il deposito telematico degli atti da parte degli avvocati. Il Ministro afferma che è in corso la pianificazione della sperimentazione a Napoli, Catania e Perugia che attendono il tavolo tecnico convocato per febbraio. Ci attendiamo risultati, visto che da giugno 2020 dovrà essere implementato in tutti gli uffici. L'efficienza della giustizia deve passare dalle parole ai fatti».

IL SINDACO E IL POLO DELLA SCIENZA. «La cittadella giudiziaria resta un progetto centrale all'attenzione delle amministrazioni, come dimostra anche il recente atto della giunta Tesei». Così al Messaggero il sindaco Andrea Romizi, che da anni dimostra di non voler mollare di un millimetro il progetto della cittadella, in ottica sia di ottimizzazione della fruizione degli uffici per avvocati, magistrati e cittadini, che di risparmio per le casse comunali. E, a fronte di uno stallo molto italiano, un'accelerazione potrebbe venire proprio dalla giunta della Regione Umbria che ha da poco firmato una delibera che migliora l'operatività dell'ente al tavolo tecnico. Una delibera che il Demanio aspettava da tempo e che sarebbe stata sollecitata più volte alle giunte precedenti ma ancora non aveva visto concretizzazione.
Se ne vedrà il valore nel tempo, mentre già si pensa a cosa fare degli immobili liberati dopo il trasloco. Il più ambizioso e interessante è proprio del sindaco Romizi che negli spazi del tribunale penale di via XIV Settembre da tempo vede la realizzazione di un polo della scienza. Una struttura che, prendendo come punto di riferimento il Post, ospiti iniziative museali interattive, che coinvolgano anche le vicine scuole e abbiano una valenza didattica certamente notevole, magari mettendo in rete strutture pubbliche e private.
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