proprio l'amore. Penso al dramma della guerra in Siria, una tragedia senza fine, al fenomeno dei rifugiati e dei profughi, agli attentati dell'Isis, al terrorismo internazionale. A queste tragedie si è aggiunto l'evento nefasto del terremoto: ma mentre il sisma, come altri eventi naturali, non dipende dalla malvagità del cuore umano, la violenza, purtroppo, è radicata nel cuore dell'uomo ed ha effetti ancora più nefasti»: questo un passaggio dell'omelia che il cardinale Gualtiero Bassetti ha pronunciato nella messa nella notte di Natale.
Per Bassetti, «esiste il rischio che noi non comprendiamo più perché 20 secoli fa nacque questo Bambino e rischiamo di vivere un Natale molto superficiale. Purtroppo le tenebre e la schiavitù, oltre ad essere dentro la società e dentro la storia e in gran parte del mondo, sono anche dentro di noi, nella nostra anima, nella nostra vita.
«Il Bambino di Betlemme - ha voluto ribadire il porporato - non è un ninnolo di cartapesta o di coccio. È colui che riconduce tutti noi al Padre. Perciò ci chiede di vivere 'la notte della purificazione, dell'amore e della trasfigurazionè. Avventura paradossale, ma vera e indispensabile - ha concluso Bassetti - se siamo e vogliamo rimanere cristiani».
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