Perugia, bimbo senza scarpe
salvato dal congelamento

Perugia, bimbo senza scarpe salvato dal congelamento
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Giovedì 21 Gennaio 2016, 14:00
PERUGIA -Nel primo pomeriggio di mercoledì intervento in massima urgenza delle volanti che, a tutta velocità ed a lampeggiante e sirene spiegate, si sono catapultate in centro dove un ragazzo aveva trovato per strada e soccorso un bimbo senza scarpe ed infreddolito. Giunti sul posto i poliziotti hanno appreso che il giovane soccorritore poco prima aveva notato il bimbo camminare senza scarpe e con addosso solo una tutina, evidentemente abbandonato o scappato da casa. Per ripararlo dalla pioggia e dalle intemperie del freddo di questi giorni, lo aveva preso con se e accompagnato all’interno del dipartimento di Filosofia dell’università di Perugia. Gli agenti hanno immediatamente contattato il 118 per le cure di cui il piccolo poteva necessitare.

Il piccolo, di origine nordafricana, non era in grado di esprimersi compiutamente, a parte la comprensibile disperazione per il freddo patìto e per essere alla ricerca della propria mamma. Dopo qualche minuto, una giovane maghrebina, in evidente stato di choc, si presentava come la mamma del piccolo abbandonato, che abbracciava. A questo punto i poliziotti, accertate le buone condizioni psicofisiche della donna e del bambino, ricostruivano l’accaduto.

Secondo quanto dalla stessa dichiarato la donna, già studentessa universitaria a Perugia, vive sola con il figlio in un piccolissimo appartamento ubicato nei pressi; il proprio compagno vive e lavora all’estero. Nel pomeriggio la giovane mamma, dovendo effettuare una telefonata urgente ai suoi genitori, approfittando del fatto che il figlio dormiva, anche per evitare di fargli prendere inutilmente freddo, decideva di lasciarlo nel letto e di uscire da sola per recarsi presso un telefono pubblico.

Soltanto al suo rientro, vedendo la pattuglia della Polizia, presa dalla disperazione, si rendeva conto del fatto che il figlio si era svegliato ed era riuscito ad aprire la porta di casa, peraltro difettosa, per poi uscire, nonché di tutti i rischi che aveva corso e delle tragedie che si sarebbero potute verificare a causa della sua grave negligenza. Doveroso, per gli agenti, effettuare un sopralluogo presso l’abitazione, dove constatavano le condizioni di precaria idoneità del suo domicilio, rispetto alle esigenze legate alla crescita di un bambino di 2 anni.

Si apprendeva dalla donna, peraltro, che la stessa, oltre a vivere in condizioni di solitudine e con il proprio figlio a carico, ha necessità di aiuto, visto che riceve, a suo dire, sostegno economico solo da parte della sua famiglia di origine, che attualmente però versa in pessime condizioni economiche. Il triste e sfortunato quadro economico e familiare della giovane, pur suscitando la massima comprensione da parte degli operanti, non consentiva però di evitare di segnalare alla Procura della Repubblica la donna, in stato di libertà, per una violazione penale gravissima per una mamma: l’abbandono di minori, previsto e punito dall’art. 591 del Codice Penale. La situazione del minore , inoltre, veniva segnalata, anche alla Procura per i Minorenni per eventuali provvedimenti di competenza per assicurare alla donna ed al suo bambino ogni forma di assistenza logistica e sanitaria di cui hanno bisogno.
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