Perugia, al Don Bosco ricollocato il busto dopo l'atto vandalico. La benedizione con l'arcivescovo Maffeis: «Un segno per la città»

Il gruppo degli ex allievi salesiani dopo la ricollocazione del bsto di Don Bosco
di Riccardo Gasperini
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 09:10

PERUGIA - Giornata di festa ieri per la famiglia dei Salesiani e degli ex-allievi del Don Bosco. Con una cerimonia che ha visto la partecipazione dell’arcivescovo Ivan Maffeis e del sindaco Andrea Romizi, è stato benedetto il busto di San Giovanni Don Bosco, restaurato e ricollocato dopo il danneggiamento avvenuto lo scorso 3 gennaio. «Un episodio che ci è dispiaciuto tanto», ha sottolineato il direttore dell’istituto, don Claudio Tuveri. Ora il busto, che in un primo momento si pensava fosse stato rubato, ma che è stato ritrovato quasi nell’immediato ai piedi del basamento che lo sorregge dal 1966, è stato rimesso al suo posto. L’area verde dove è collocato, all’incrocio fra via Don Bosco e via Fiorenzo Di Lorenzo, è stata inoltre ripulita dalla vegetazione incolta, rendendo lo spazio attorno al monumento più curato e decoroso. Di un «segno per la città» ha parlato l’arcivescovo Maffeis prima della benedizione, che ha visto la partecipazione di tanti cittadini che sono cresciuti nella comunità salesiana e negli anni hanno continuato a farne parte. Il busto raffigurante Don Bosco, era stato inaugurato il 24 aprile 1966, nell’anno del 150esimo anniversario della nascita del Santo e in occasione del Convegno regionale ex-allievi e Salesiani cooperatori.

Furono proprio gli ex-allievi a commissionare la scultura in bronzo all’artista perugino Artemio Giovagnoni, anche lui proveniente dalla comunità salesiana. Ieri, con una foto ricordo di tutti i partecipanti a chiudere la cerimonia, il busto è tornato al suo posto. È stato solo uno dei momenti che hanno caratterizzato la festa organizzata al Don Bosco. Prima, nell’aula multimediale della chiesina di San Prospero, si è tenuto un incontro aperto dal direttore don Claudio Tiveri. Un’occasione per ascoltare, tramite un video, le parole del rettore maggiore della congregazione salesiana, lo spagnolo Don Angel, e della strenna 2024 «il sogno che fa sognare». Fin dai tempi di Don Bosco il messaggio della strenna accompagna la vita delle comunità salesiana. Durante l’incontro c’è stato spazio anche per capire il ruolo della presenza dei Salesiani nel mondo, con particolare attenzione all’Angola, con storie di giovani salvati da una vita difficile. La messa con l’arcivescovo Maffeis, celebrata nella storica palestra dell’istituto insieme a tanti ragazzi della scuola calcio e non solo, ha poi chiuso la giornata di festa.

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