Terremoto nel Partito Democratico di Orvieto. Maria Flavia Timperi ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Segretaria del Pd orvietano. A renderlo noto e a spiegarne i motivi è lei stessa, tramite un post affidato al proprio profilo social, ieri martedì 25 ottobre.
«La settimana scorsa ho rassegnato le mie dimissioni da Segretaria del Pd orvietano - spiega Timperi - ufficializzate nel coordinamento comunale di ieri sera. Voglio credere che serva ad aprire una riflessione che il Partito Democratico non può più permettersi di procrastinare».
E poi allega il discorso che ha tenuto al partito: «Sono a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili da Segretaria dell’Unione comunale di Orvieto. Con amarezza mi trovo a registrare come non vi siano ad oggi strade percorribili per un’azione coesa e proficua.
Uno sforzo leale e condiviso - continua la ex Segretaria - è quello che il delicatissimo contesto attuale imporrebbe, nell’alveo della volontà di dare sostanza ad un serio progetto politico. Logiche e meccanismi che mi auguravo relegati al passato si ripresentano con ostinazione ed il difetto di trasparenza, nella forma e nella sostanza, rende per me frustrante, oltre che sostanzialmente inutile, continuare a ricoprire questo incarico.
Sono certa che altri saranno in grado di interpretare il ruolo di guida del Partito Democratico di Orvieto, con la speranza che riusciranno con più efficacia a dare un nuovo volto e nuovi contenuti a questo Pd, per il bene del Partito stesso, nell’auspicio che ritrovi su solide basi lo slancio per ricostruire e azzerare, laddove necessario.
Non mi sottraggo alla responsabilità di non esserci riuscita io, che ho la colpa di aver sottovalutato i tanti nodi o forse di aver sopravvalutato la mia capacità di scioglierli.
Me ne rammarico con coloro di cui non mi è mai mancato il sostegno e li ringrazio, così come ringrazio chi mi ha invece sempre percepita come un “corpo estraneo”, è anche merito loro se ho conquistato oggi importanti consapevolezze.
Uno sforzo di autocritica - conclude Timperi - come imperativo ineludibile per un reale percorso di riedificazione, è quello che deve avviarsi con il Congresso ed è quello che deve operare anche il nostro Pd.