La conferma è arrivata dall'avvocato Luca Maori, difensore del giovane, e dal padre, Francesco Sollecito.
Raffaele Sollecito è rientrato da pochi giorni in Italia dopo una lunga vacanza all'estero, all'isola di Santo
Domingo. Martedì con un volo dalla Puglia è atterrato all'aeroporto fiorentino di Peretola, accompagnato dal padre. «Siamo arrivati a Firenze e ci stiamo preparando all'udienza di domani, dove con tutta probabilità Raffaele renderà dichiarazioni spontanee», ha detto Francesco Sollecito. «Oggi non facciamo interviste nè rilasciamo dichiarazioni», ha aggiunto il padre del giovane che con Amanda Knox è stato prima condannato e poi assolto dalle accuse di omicidio e di violenza sessuale.
Nell'udienza di mercoledì in Corte d'assise d'appello i due esperti del Ris di Roma esporranno la loro perizia, risultato dall'analisi della traccia "Ì " sulla lama del coltello ritenuto dall'accusa l'arma del delitto di Meredith Kercher. Secondo la relazione depositata giovedì scorso alla cancelleria della Corte d'assise, il materiale biologico isolato sulla lama, vicino al manico, appartiene ad Amanda Knox.
La traccia "Ì" era stata isolata dai periti della Corte d'assise d'appello di Perugia sulla lama del coltello sequestrato a casa di Sollecito, su cui, oltre alla traccia attribuita senza contestazioni alla Knox e a quella attribuita, con forti contestazioni da parte delle difese, alla vittima, proprio in prossimità della traccia che hanno analizzato i Ris.
I risultati delle analisi sulla lama del coltello hanno dimostrato la presenza di «scarsissimo Dna genomico rilevabile molto probabilmente derivante da uno o più soggetti femminili. Le analisi - scrivono gli esperti del Ris nella perizia - portano ad escludere che materiale genetico di Meredith Susanna Cara Kercher sia presente nella traccia "Ì"». La stessa considerazione gli esperti la fanno per le comparazioni con i Dna di Rudy Hermann Guede e Raffaele Sollecito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA