«La Pace è come il Pane». Da Orvieto la Santa Messa della Pace di Capodanno con il coro Gospel Bohanan

«La Pace è come il Pane». Da Orvieto la Santa Messa della Pace di Capodanno con il coro Gospel Bohanan
di Monica Riccio
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Domenica 1 Gennaio 2023, 19:22 - Ultimo aggiornamento: 19:35

Pace. Non poteva essere che la Pace, il tema dell'omelia di Sua Eccellenza Mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi che il primo gennaio, a Orvieto, in un Duomo gremito e composto ha celebrato la Santa Messa di capodanno, la tradizionale Messa della Pace, con un pensiero commosso dedicato alla morte del Papa Emerito Benedetto XVI.  Ad impreziosire e sottolineare i solenni momenti della celebrazione, la musica e le parole del coro gospel Gospel - Vincent Bohanan & the Sound of Victory che in chiusura dell'appuntamento ecclesiastico che apre l'anno diocesano, hanno eseguito un proprio concerto.

«La Pace – ha detto il vescovo Sigismondi assistito da tutto il clero orvietano presente - ha gli stessi ingredienti del pane, e così come il pane va impastata ogni giorno.

La farina che serve a fare il pane della Pace è la giustizia, l'acqua è la verità, il lievito che fa fermentare il pane è il perdono, il sale che dà sapore al pane è la libertà, la madia in cui lievita il pane è la concordia, il forno a legna dove si cuoce il pane è la pazienza, il tavolo su cui si spezza fraternamente il pane della Pace è il dialogo».

Appassionata l'omelia del vescovo Sigismondi: «Se la pace ha gli stessi ingredienti del pane – le sue parole pronunciate in Duomo - la guerra produce gli effetti procurati dalla fame, il grido della pace esprime il dolore e l'orrore della guerra è madre di tutte le povertà. Le armi – ha aggiunto Sigismondi - tradiscono sempre, e molto di più di quanto si ammetta, gli intenti di chi le schiera e chi le scaglia, le armi mostrano e dimostrano che tradiscono anche chi le usa. La verità è solo quella della vittime – ha detto - il resto è fumo tossico. E' ora di far passare la pace, per uccidere un uomo basta un istante, per farlo crescere ci vogliono nove mesi e anni di cura; allattare, svezzare, imboccare, educare, accompagnare fino alla fine.»

E un messaggio che riprende quello del Santo Padre Papa Francesco in occasione della 56sima Giornata Mondiale della Pace: «In questa ora della storia siamo chiamati a fare ciascuno la propria parte, con impegno rinnovato e mai rassegnato. La cultura della pace non la si costruisce solo tra i popoli e le nazioni, ma comincia nel cuore di ciascuno di noi».

Infine Mons. Sigismondi ha rivolto un augurio personale e un desiderio: «Benevolenza, misericordia e perdono, così si costruisce la Pace. Serenità salute e pace, il mio augurio alla diocesi e a tutti voi. Il mio desiderio, l'ultimo canto della Santa Messa rivolgiamolo al Signore perché in questo momento della storia chiesa ci ha donato il misterioso e silenzioso dialogo tra il Papa Emerito Benedetto XVI e Papa Francesco».

A seguire l'applauditissimo concerto del coro Gospel che ha spaziato da brani noti e meno noti, passando dalle esecuzioni di evergreen come "Oh Happy Day", “We are the world” e “I will follow Him” tratto dal film “Sister Act” e la bellissima e coinvolgente “Jerusalema” che ha fatto ballare e muoversi al ritmo del battito delle mani tutto il pubblico presente in Cattedrale.

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