Terni. Volontariato senza confini: la fondazione Aiutiamoli a vivere porta in Ucraina il 13esimo tir di aiuti umanitari

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Martedì 10 Ottobre 2023, 09:08

La fondazione Aiutiamoli a Vivere ha concluso la sua 13esima missione umanitaria in Ucraina. La delegazione, guidata dal presidente della Fondazione, Fabrizio Pacifici, e composta dai volontari Paolo Bottoni, Flavio Checchin, Enrico Cherubini, Lino Dalmonte, Vittorio Pagani, Egidio Ponchio e Sara Trufelli, ha preso il volo martedì scorso da Fiumicino per Iași, in Romania, dove è stata accolta da padre Lucian Bobarnac dei Frati minori conventuali. Successivamente, si è recata a Roman, nell’Istituto teologico dei Frati minori conventuali dove il tir di aiuti umanitari ha portato il materiale proveniente dall’Italia.

Mercoledì 4 ottobre, in occasione della festa di San Francesco d'Assisi, i volontari della fondazione Aiutiamoli a Vivere hanno dedicato l'intera giornata alla preghiera. La delegazione è stata ospitata dall'Istituto teologico francescano e ha partecipato alla santa messa. Al termine, Fabrizio Pacifici ha incontrato il sindaco di Roman, Leonard Achiriloai, e il vescovo della diocesi romena di Iași, titolare di Murcona, Petru Sescu.

Il giorno dopo la delegazione, accompagnata da padre Lucian, è partita alla volta di Yasinia, nell’Oblast della Zakarpattia, in Ucraina.

Ha incontrato il sindaco di Yasinia, Andriy Delyatynchyk, e ha consegnato parte degli aiuti umanitari raccolti in Italia. Insieme al sindaco e alla direzione tecnica dell'ospedale di Yasinia, è stato definito il programma di lavoro per la ristrutturazione della struttura ospedaliera.

Venerdì 6, dopo i saluti al sindaco di Yasinia, la delegazione si è spostata ad Užhorod, dove ha incontrato i vertici dell'amministrazione militare regionale nella sala del consiglio regionale della Zakarpattia.

La missione umanitaria in Ucraina è proseguita con successo, con una particolare attenzione all'aiuto alla popolazione ucraina e all'instaurazione di nuovi progetti di cooperazione con le istituzioni locali a cominciare dalla formazione del personale da impiegare nel nuovo ospedale e soprattutto nel Memorandum sottoscritto tra le parti dove si autorizza la Fondazione a ospitare i bambini ucraini in famiglie italiane, così come ha sempre fatto dal 1991 con i bambini bielorussi vittime del disastro nucleare di Chernobyl.

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