La banda dei tabacchi e le rapine da film: auto bloccano il furgone e l'autista viene rapito. Sentenza dopo 16 anni

La banda dei tabacchi e le rapine da film: auto bloccano il furgone e l'autista viene rapito. Sentenza dopo 16 anni
di Egle Priolo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 20 Ottobre 2022, 16:51

PERUGIA - La banda dei tabacchi, pronta a rapine da action movie americano, con le auto che bloccano la strada ai furgoni carichi di sigarette e colpi di pistola per far capire che non si scherza. Una banda capace anche di rapire un testimone e lasciarlo a 400 chilometri da casa. Sette uomini, ora tra i 38 e i 62 anni, tutti campani, che il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini ha fatto rinviare a giudizio nel 2016 contestando le accuse di sequestro di persona e due rapine (una non riuscita), ma per cui - in parte - ancora non è arrivata una sentenza. La decisione del tribunale, infatti, per due di loro (gli altri hanno scelto riti alternativi, uno è deceduto) era attesa per ieri, ma la necessità di ascoltare nuovi testimoni ha fatto slittare l'udienza al 23 gennaio prossimo. A cui seguirà la sentenza di primo grado, a 15 anni dai fatti contestati.

I sette erano infatti accusati della tentata rapina a un furgone carico di 900 chili di sigarette per un valore di quasi 150mila euro avvenuta nel luglio 2007 a Fossato di Vico: auto ad affiancare il mezzo e sbarrare la strada all'autista con «manovre azzardate e pericolose», colpi in aria di una scacciacani e il raid fallito per la rapidità della vittima ad azionare l'allarme satellitare. L'uomo alla guida del mezzo, infatti, «accortosi di quanto stava accadendo, non arrestava la marcia»: dritto per la sua strada e dito sul dispositivo di allarme.
Le accuse ai due attuali imputati rimasti (per cui il pm ha richiesto pene di due anni e dieci mesi e quattro anni) si riferiscono poi anche alla rapina – con uguali modalità – a un altro mezzo pieno di 100mila euro in tabacchi e duemila euro in contanti, che la banda riuscì a portar via.

In quel caso, era l'ottobre del 2007, lungo una strada di Perugia intimarono l'alt all'autista «anche con l'ausilio di una paletta simile a quella in dotazione alle forze dell'ordine, costringendolo, mediante spintoni e minaccia con una pistola a salire a bordo» di una delle loro due auto. E non solo. Perché per la riuscita della rapina – sempre secondo quanto riportato nel capo di imputazione – all'autista di San Marco andò peggio: oltre agli spintoni e al terrore della canna puntata addosso, venne fatto salire in macchina «privandolo della propria libertà e liberandolo nell'agro del Comune di Giugliano in Campania circa tre ore dopo». Abbastanza per terrorizzare chiunque e lasciare impressi quei centottanta minuti di panico per sempre: l'autista, infatti, come il collega di Fossato di Vico e la ditta proprietaria del secondo furgone, sono parti offese nel procedimento e attendono da anni la decisione. Un'altra scena da film. Perché chissà nell'attesa, magari, quante sigarette avranno fumato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA