Battute a parte, il primo marciapiede anti-smog ha visto la luce. «Nella miscela di cemento delle mattonelle che abbiamo applicato in via Beccaria e che applicheremo in altre zone della città c'è un innovativo additivo che sfrutta il fenomeno della fotocatalisi per l'abbattimento delle sostanze inquinanti». «Le lastre - prosegue l'assessore Salvati, ingegnere ambientale dell'Arpa - che vengono utilizzate, infatti, sono fabbricate con l'aggiunta di un catalizzatore che, reagendo con la luce solare (fotocatalisi) accelera i normali processi di decomposizione degli inquinanti presenti nell'ambiente».
In termini di vantaggi per la qualità dell'aria è stato fatto anche un paragone con gli effetti benefici che producono gli alberi. «Test di laboratorio - prosegue la Salvati - hanno verificato che gli effetti sull'ambiente di una superficie di 1.000 metri quadrati rivestita con cementi contenenti il particolare additivo fotocatalitico, equivalgono a quelli che si otterrebbero piantando 80 alberi sempreverdi o eliminando l'inquinamento prodotto da 30 veicoli a benzina».
LE VERNICI
Il prossimo passo potranno essere le vernici anti-smog che in alcune città vengono utilizzate per contrastare il fenomeno delle polveri sottili. Non è da escludere che Palazzo Spada un domani possa utilizzarle, qualora si dovesse presentare l'occasione.
«Il principio per cui queste vernici funzionano - spiega l'assessora all'ambiente - è lo stesso delle mastre utilizzate in via Beccaria, ossia la presenza di additivi che sfruttano la fotocatalisi. Se dovessimo ritinteggiare la facciata di un edificio comunale - conclude la Salvati - non escludo che potremmo pensare di utilizzare queste vernici».
S. Cap.
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