Ex imprenditore di 74 anni, invalido al 100%, è costretto a vivere in una baracca ma ore viene "sfrattato" dal Comune

Ex imprenditore di 74 anni, invalido al 100%, è costretto a vivere in una baracca ma ore viene "sfrattato" dal Comune
di Corso Viola di Campalto
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Giovedì 8 Febbraio 2024, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 12:53

TERNI Proprio non se lo aspettava lo sfratto dalla baracca dove vive da quattro anni, per lui oltre il danno di dover sopravvivere al gelo anche la beffa di essere mandato via da lì, ultima ancora di savezza. «Da Babbo Natale a Dicembre, mi aspettavo un regalo, quattro mura dove potere vivere dignitosamente, invece è arrivata una gentile vigilessa che mi ha notificato un atto che dice che devo andarmene velocemente perché non ho diritto a stare lì perché a tutto abusivo». Vincenzo ha 74 anni, divorziato da tempo, per una vita è stato un piccolo imprenditore edile, poi la crisi dell'edilizia e problemi personali lo hanno portato ad entrare in un tunnel senza luce. Da quasi quattro anni è stato sfrattato dalla casa dove viveva a Campomicciolo ed è in attesa di avere un alloggio popolare, ma la graduatoria lo penalizza. Rimasto per strada, non si è perso d'animo, si è trovato un posto di fortuna dove continuare a vivere a Terni, anche se ora le mura sono delle lastre di lamiera, una vera e propria baracca che ha però ereditato da un personaggio storico della città, "Romoletto". Una baracca che si trova in un fazzoletto di verde che costeggia il torrente Serra, a fianco dei giardini pubblici di via Alceste Campriani, tra via Rosselli e via Breda che ora il Comune vuole bonficare. Gli anziani del quartiere da tempo sono stati sfrattati dagli spacciatori e dai loro clienti e non possono più usufruire di panchine e tavoli del parchetto. Così alcuni di loro hanno trovato un rifugio sicuro proprio nel giardinetto di Vincenzo che ha messo a loro disposizione dei tavoli di plastica e alcune di sedie. Dove giocare a carte, e, soprattutto, vincere la solitudine. Quando lo andiamo a trovare ci accoglie con il suo solito sorriso, ma è malconcio per colpa di una operazione chirurgica, ci fa vedere una lunga cicatrice sul collo: «Ho rischiato di morire- dice - mi sono sentito male e sono stato operato alla orta, dopo le dimissioni mi sento ancora stanco, ma vado avanti in attesa di un miracolo ora sono invalido al 100 per cento ma non basta a Terni per avere una casa perché ho una piccola pensione con la quale a malapena vivo ». Poi, ci accompagna nella sua casa di fortuna: all'interno della baracca ha posizionato una stufetta a legna, per passare meglio le notti gelate come queste: «Meglio qui che dormire in un'auto che non ho - racconta - certo è che il mio cuore fa spesso le bizze, oltre a ai problemi alla vena, spero risolti , ho un pacemaker, ma io resisto col sorriso e spero davvero che finalmente a breve possa trovare una casa». Per ora è arrivato solo uno sfratto.

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