Terni, identità virtuali violate
escalation di furti
«Adolescenti a rischio»

Terni, identità virtuali violate escalation di furti «Adolescenti a rischio»
di Nicoletta Gigli
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Giovedì 3 Giugno 2021, 09:20

Identità virtuali create sul web durante le interminabili giornate passate di fronte allo schermo di un pc che vengono violate da chi riesce a sfruttare le falle del web. Creando danni inimmaginabili nelle vittime del singolare furto. «Purtroppo i furti di identità digitali sono molto frequenti e spingono adolescenti in crisi a compiere gesti auto lesivi» conferma Valentina Rapaccini, neuropsichiatra infantile che collabora con il servizio di neuropsichiatria infantile dell'Usl Umbria2 guidato dal professor Augusto Pasini. «Accompagnarli nel percorso di uscita da quella vita virtuale e di ritorno consapevole alla quotidianità richiederà molto tempo». La certezza è che la pandemia, che grazie alla rete ha imposto l'annullamento delle distanze, ha creato traumi pesantissimi negli adolescenti. «Stiamo seguendo molti ragazzi che vivono chiusi in casa, non escono più, che smettono di mangiare e passano le giornate di fronte ad un pc o ad uno smartphone - dice Valentina. Tagliano i rapporti col mondo fuori e con la famiglia, hanno crisi di rabbia che sfogano contro i genitori. Spesso rifiutano visite, psicoterapie e farmaci».
Il professor Augusto Pasini il grido d'allarme per proteggere gli adolescenti in crisi l'aveva lanciato già un anno e mezzo fa, quando annunciò la nascita di una rete di protezione per contrastare il disagio. Una task force per prevenire e curare il disagio diffuso che tra i ragazzi può assumere tante forme: l'uso di sostanze, la dipendenza da videogiochi e internet, la pratica del tagliarsi, l'isolamento e le difficoltà di comunicazione. «Tra gli adolescenti in questo momento c'è un disagio crescente che si manifesta con comportamenti disfunzionali, richieste di aiuto, gesti esemplificativi che spesso hanno carattere simbolico - spiega Rapaccini. Sono gesti di affermazione legati al tentativo di affermare un'identità estremamente fragile. Il servizio di neuropsichiatria infantile sta tentando di supportare a livello territoriale, con delle reti integrate di operatori specializzati e formati, questo tipo di richieste».
Quella su cui si lavora è una rete di intervento territoriale con incontri formativi nelle scuole, con operatori che vanno ad aggiornare il personale docente per far fronte alle richieste d'aiuto da parte degli adolescenti, molte delle quali legate al post covid. Il professor Pasini è convinto che vada «costruita una rete d'intervento che comprenda attività di prevenzione, ambulatori, strutture intermedie fino ad arrivare ad un reparto ospedaliero per le emergenze e le acuzie dei disturbi mentali in età evolutiva ed è su questa rete che la Regione sta lavorando. In passato - aggiunge Pasini - si è accumulato ritardo su alcuni temi quali lo sviluppo di piani assistenziali integrati che possano prevedere anche l'uso di farmaci o il soggiorno in strutture di ricovero organizzate per far fronte alle esigenze dei minori». In questi mesi complicati c'è anche un aumento significativo di adolescenti con disturbi del comportamento alimentare: «C'è una grande affluenza - conferma Valentina Rapaccini - molto arrivano anche al servizio di neuropsichiatria infantile per una valutazione iniziale. E' un problema attuale, al punto che è stato chiesto un supporto da parte del Sim infanzia per il circuito dei dca».
 

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