Geotermico sull'Alfina, per Margottini
necessaria una mappa degli impianti

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Venerdì 17 Gennaio 2014, 15:47 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 13:40
ORVIETO Il Comune di Orvieto rispolvera le criticit in merito all’impianto geotermico denominato “Castel Giorgio” presentato dalla Societ Itw & Lkw Geotermia Italia S.p.A. Lo ha fatto approvando il documento predisposto dall’assessore all’ambiente Claudio Margottini che è stato trasmesso al ministero dell’Ambiente e alla Regione Umbria.

Come si ricorderà agli inizi di agosto 2012, la Regione Umbria diede avvio al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale da attivarsi unitamente al Ministero dell’Ambiente. Il progetto venne presentato pubblicamente alla popolazione e al consiglio comunale di Castel Giorgio il 2 ottobre 2012 da parte del professor Franco Barberi.

“Sulla base degli studi prodotti – spiega Margottini - nonostante siano state aggiunte importanti e significative informazioni rispetto al progetto già presentato in Via regionale alla Regione Umbria, l’amministrazione comunale di Orvieto ritiene che l’impianto geotermico denominato ‘Castel Giorgio’ presenti ancora elementi di criticità (ad esempio sismicità indotta in aree a rilevante fragilità sismotettonica) che non ne consentono l’accettazione nella presente impostazione progettuale”.

Partendo da queste conclusioni Margottini aggiunge ulteriori considerazioni di carattere giuridico, a riguardo della non rispondenza tra il presente progetto e quanto approvato dalla Commissione Cirm del Ministero dello Sviluppo Economico.

“Tale progetto – sostiene l’assessore - deve essere ripresentato alla Commissione Cirm che ha qualificato l’iniziativa come ‘Progetto Pilota’, oppure che in VIA Nazionale venga presentato il progetto pilota inizialmente autorizzato dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico”. Secondo l’amministrazione comunale non è più rimandabile, a livello nazionale,

“sviluppare una zonazione del territorio capace di evidenziare le aree dove si possano implementare sfruttamenti geotermici che non interferiscano negativamente con l’ambiente naturale o costruito”. Oltre alla necessità di “sviluppare una normativa che tuteli socialmente ed economicamente i territori ed i cittadini da incidenti rilevanti”.