Verso le elezioni comunali a Perugia, tra tensioni e sgambetti. Chi si muove e chi guarda a nuove alleanze. Cosa succede per il dopo Romizi

Tuteri e Romizi
di Luca Benedetti
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Martedì 3 Ottobre 2023, 09:14

Pronti via, si sgomita. Mancano otto mesi (maggio) alle elezioni comunali, ma sembra quasi essere arrivati all’ultimo chilometro.
Un dato è certo. Anzi, quasi. Romizi finirà i suoi dieci anni a palazzo dei Priori. A meno che, entro dicembre, la legge che vuol riportare elettive le province si tiri dietro la caduta del vincolo dei due mandati consecutivi per i sindaci.
Il centrodestra è in fibrillazione. L’Opa sul candidato sindaco è di Fratelli d’Italia: c’è l’assessore all’Urbanistica, Margherita Scoccia. Sorpresa del secondo mandato romiziano, è cresciuta in silenzio, ha tenuto ben aperti sul tavolo i dossier più caldi (da Fontivegge a Monteluce) e ha dato un colpo di tacco sul Pinqua per Ponte San Giovanni.
Eppoi la Lega. Non è un mistero che il vice sindaco Gianluca Tuteri sia ormai lontano dal Carroccio. Ha stretto, nella fedeltà a Romizi, un asse con l’assessore Gabriele Giottoli e i due vanno d’amore e d’accordo verso un progetto che apre un bel fronte, anche solitario se servisse.
La Lega sul tavolo potrebbe mettere, allora, il nome dell’assessore alla Sicurezza, Luca Merli, ma pare debba guardasi da un po’ di campagna acquisti e qualche fuga dopo quelle di Alessio Fioroni e Daniela Casaccia (ora FI). Sirene bandecchiane per qualche eletto nei territori di confine? Il tam-tam di palazzo ne parla in attesa delle mosse di Davide Baiocco, ex grifone designato candidato sindaco.
Tutti guardano a Progetto Perugia, la lista che per l’intuizione di Francesco Calabrese mise sul nome quello di Romizi costruendo la vittoria con il crollo dell’Impero Rosso. Non è un mistero che anche qui ci sia una donna che può valere per il dopo Romizi, l’assessore Edi Cicchi. Ma anche il collega Leonardo Varasano può essere una carta da giocare. Intanto Progetto Perugia ha in canna l’arrivo di Massimo Pici e Franco Parlavecchio. Strappo con il centrodestra se sui nomi non ci sarà l’accordo? C’è chi invita a guardare anche a questo. Forza Italia alla finestra, ma attenzione a Fiammetta Modena che guida il partito a livello provinciale: Perugia è casa sua. Eppoi c’è Nilo Arcudi, stavolta giocherà proponendo il suo nome alla coalizione? Intanto radio corso Vannucci, senza fare nomi di chi si muove, racconta di un lavorio sottotraccia per una lista che potrebbe dare fastidio al centrodestra. Possibile?
QUI CENTROSINISTRA
Il centrosinistra aspetta le mosse della polveriera Pd (con M5S a rimorchio).

C’è un tavolo che il segretario comunale Sauro Cristofani tiene in piedi. Da quel tavolo è uscito Fora e c’è qualche mal di pancia. Tant’è che oltre alle bordate dei sette circoli contras, tra qualche giorno si troverà un tavolinetto che alzerà la voce. Perché Sinistra Italiana, Verdi, Prc e La Sinistra per Perugia sarebbero pronti a lanciare un nome da portare alla coalizione. Di più, La Sinistra per Perugia(come i circoli contras) è per le primarie. Resiste l’autocandidatura di Paolo Belardi, non è un mistero che all’ex Margherita Cristofani (per qualcuno lavorerebbe anche in proprio) piaccia l’idea di Andrea Fora che però ha spiegato che il tavolo deve tagliare gli estremi. E su Fora c’è il niet degli ex Articolo 1. Scontata, allora per Fora, l’accoppiata con Azione (sabato evento dei calendiani al cinema Melies in via della Viola, ore 10,30) e Leonelli a quel punto potrebbe anche esser candidato sindaco del Terzo Polo. E Italia Viva? La stagione dei congressi taglierà la doppia testa Preiti-Mori. Mori ha detto di non si ricandiderà e con Perugia in Movimento flirta con Arcudi. C’è da vedere come si muoverà Fora che di Italia Viva è responsabile Welfare. Per il dopo Preiti(si candida al regionale) e Mori spuntano Carla Casciari e Manuela Albertella, assessore a Spoleto. Per l’estrema sinistra, invece, il neo segretario del Pci, l’ex senatore Leonardo Caponi, sta lavorando a una lista.

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