Terni, delirio al Casagrande per il primo Vaccine day: «Finite le dosi»

Terni, delirio al Casagrande per il primo Vaccine day: «Finite le dosi»
di Aurora Provantini
2 Minuti di Lettura
Domenica 5 Dicembre 2021, 17:19 - Ultimo aggiornamento: 17:25

TERNI – Oltre seicento persone in fila a fronte di 250 dosi disponibili. Il primo Vaccin day voluto dalla Regione Umbria per imprimere un’accelerazione alla campagna d’immunizzazione, è stato un delirio. Al Casagrande è stato necessario l’intervento di Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Municipale, domenica 5 dicembre 2021, chiamati a rappresentare alla cittadinanza quale fosse il problema che si era presentato attorno alle 14 e per evitare possibili assembramenti in un momento in cui i contagi sono in risalita. Tanto che appena chiarito che per coloro che non erano in possesso di appuntamento erano rimasti solo 250 vaccini a disposizione, molti se ne sono tornati a casa. Non senza commentare, però: «Certo che invitare tutti a vaccinarsi e farsi trovare sprovvisti di vaccini è una follia» – sbottavano scuotendo la testa. La Regione aveva previsto un orario per aveva l' appuntamento (fino alle ore 14) e uno (dalle 14,30 in poi)  per coloro che non erano riusciti a prenotarsi. Siccome da giorni si parla di quanto sia aumentata la richiesta di prime e terze dosi, ci si aspettava che almeno i vaccini ci fossero. La cosa insolita, quella che probabilmente ha generato tanto disordine, è che in fila, alle 15, c’erano molti prenotati. Persone che avevano appuntamento di mattina e che avevano ricevuto un messaggio con il quale venivano invitati a presentarsi dopo le  14,30.  Allora sì che ne è nata una discussione: «Perché, se sono in fila da prima, devo dare la precedenza a chi arriva dopo?  Sono le 14,50 e tocca ai non prenotati» – obietta Graziella Massaccesi, 67 anni, che dopo un'ora di attesa decide di tornarsene a casa senza discutere. Ci sono stati momenti di frizione. Ma pochi. «E comunque non torneremo il 12 (data fissata per il secondo Vaccin day, ndr) a farci pendere in giro un’altra volta» – interviene Abramo Moretti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA