Terza dose ai guariti, la Regione Lazio accelera: via agli avvisi per sms

Iniezione entro 120 giorni dalla negativizzazione. Addio alle prenotazioni

Terza dose ai guariti, la Regione Lazio accelera: via agli avvisi per sms
di Flaminia Savelli
4 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Febbraio 2022, 07:11 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 10:19

Terza dose: la Regione Lazio accelera ancora. Dalla Pisana verranno inoltrati sms ai guariti dal Covid che hanno saltato il richiamo perché contagiati. Il picco di positivi tra novembre e dicembre ha infatti rallentato il programma vaccinale per le dosi booster. Allo stesso tempo, c'è stata confusione tra i neo guariti che avevano però terminato già il primo ciclo vaccinale. Una prima nota informativa era arrivata dal Ministero della Salute (il 24 dicembre).

Terza dose ai guariti, cosa succede

 

Nelle specifiche, veniva dunque chiarito che per i guariti e vaccinati con prima e seconda dose, il richiamo deve essere eseguito entro i quattro mesi cioè, 120 giorni. «Nonostante la comunicazione ministeriale abbiamo notato che c'era ancora molta confusione per i termini del richiamo, il Green pass e le dosi booster - conferma la Regione Lazio - dunque abbiamo iniziato a pubblicare anche noi una serie di note informative».

L'ultima pubblicata lo scorso venerdì (18 febbraio). Dalla prossima settimana verranno inoltrati gli sms con la data della scadenza e l'invito a procedere con il booster: «Riceveranno il messaggio al 120esimo giorno dalla guarigione per ricordare l'opportunità di fare booster e quindi la protezione contro il virus» conferma Alessio D'Amato, l'assessore alla Sanità. Un'accelerata appunto, perché secondo i dati della Pisana nel Lazio il 78% della popolazione adulta ha già terminato il ciclo vaccinale.

Quarta dose, Speranza: «Pronti per l’autunno». Più antivirali agli anziani


SENZA PRENOTAZIONE
Non solo sms indirizzati ai guariti dal Covid ancora senza terza dose. La regione ha infatti chiuso le prenotazioni per le sedute vaccinali. È quindi garantito l'accesso diretto, senza prenotazione: «invitiamo solo i cittadini a verificare gli orari di apertura dell'hub vaccinale nel quale si ha intenzione di recarsi» precisa la Pisana. Con il programma che procede a ritmo sostenuto anche per gli over 50. La fascia per cui è scattato l'obbligo vaccinale il 15 febbraio (martedì). Da quanto registrato, il Lazio ha già segnato un record: è la regione italiana con il maggior numero di vaccinazioni. Nella fascia d'età 50-59, solo il 2,8% non ha eseguito nessuna somministrazione anti Covid. Un valore pari a tre volte in meno la media nazionale che si attesta al 6,1%. Prosegue intanto anche l'immunizzazione nella fascia dei più piccoli, 5- 11 anni. I pediatri, già nel mese di dicembre, hanno a più riprese richiamato le famiglie perché il numero delle richieste era esiguo. Con il virus che aveva preso la rincorsa spinto dalla variante Omicron, proprio i bambini sono stati i più colpiti. Secondo l'ultimo bollettino regionale «sono oltre 144 mila i bambini con prima dose pari al 38%».

Immunodepressione e immunodepresso: che cosa significa e chi sono i destinatari della quarta dose di vaccino anti-Covid


LA GIORNATA
Infine sono in lento, ma costante, miglioramento i dati sul contagio. Ieri secondo l'ultimo bollettino regionale del Lazio su un totale di 45.581 tamponi, si sono registrati 4.917 nuovi casi positivi e dunque 666 malati in meno rispetto al giorno precedente. Nella Capitale sono stati 2.120 i nuovi malati, in calo di 364 unità. Si alleggerisce anche la rete ospedaliera: sono 1.641 i pazienti attualmente ricoverati nei reparti Covid: 18 in meno rispetto alle 24 ore precedenti. Stabili pure le terapie intensive con 147 malati gravi ricoverati e con un solo paziente in meno. Ma con l'aumento dei pazienti guariti e dimessi, i 19 ospedali regionali della rete Covid stanno già iniziando a riconvertire i letti. La prima nota informativa è stata già inoltrata a dieci strutture sanitarie che potranno - da questa settimana - chiudere gradualmente le postazioni dedicate ai contagiati e iniziare a programmare l'attività ordinaria. Con la priorità richiesta per i padiglioni chi medicina generale e chirurgia. Una lenta ripresa per gli ospedali travolti dalla quarta ondata della pandemia. Tra novembre e gennaio, per assicurare assistenza ai pazienti Covid è stato necessario riconvertire 3.200 posti letto. Allo stesso tempo, sono state attivate anche 600 postazioni nelle cliniche private dove trasferire i malati. La situazione sta ora tornando alla normalità: secondo i dirigenti sanitari, entro le prossime tre settimane la rete ospedaliera tornerà parzialmente libera.

Pandemia, grazie alle vaccinazioni crollano anche i decessi: meno 50% rispetto al 2020
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA