Covid, 144 focolai e rischio moderato. Vaccini, l'hub di San Marco opera a rilento. La Asl: «Le persone non si presentano»

Il commissario Covid D'Angelo vaccina un rifugiato a Perugia
di Fabio Nucci
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Sabato 21 Agosto 2021, 08:23

PERUGIA - Pur in flessione rispetto a una settimana fa, l’incidenza cumulativa settimanale registrata in Umbria è la quarta più alta in Italia, pari a 92,6 casi ogni 100mila abitanti. La curva epidemica tuttavia continua a dare segnali di stabilizzazione e per la prima volta dopo 13 giorni il dato dei contagi settimanali è sceso sotto la soglia degli 800 casi. Questo in un quadro di indicatori stabili, col monitoraggio della Cabina di regia che evidenzia 144 focolai e una classificazione del rischio che resta “moderata”. Dopo le 5.680 dosi iniettate giovedì, intanto, la vaccinazione segna un lieve rallentamento, con meno di 2.500 iniezioni ieri, mentre il maxi hub perugino di San Marco sta operando al minimo. Sempre nel capoluogo è partita la profilassi degli immigrati, circa 500 quelli ospitati in Umbria.
Pur con un andamento oscillante, i contagi giornalieri segnano un rallentamento e i 128 casi certificati ieri riportano il totale settimanale sotto il tetto degli 800 casi (750), con una riduzione rispetto al periodo 7-13 agosto, del 17%. In calo anche il tasso di positività dei tamponi, la cui media mobile è tornata al 2%, considerando anche quelli processati con test antigenico (ieri 3.395), e sotto il 6% relativamente ai molecolari. Un quadro di stabilità confermato dagli indicatori della Cabina di regia che riporta 144 focolai (-2 rispetto al precedente report) e un’incidenza passata da 99,9 a 92,6 casi ogni 100mila abitanti. Un dato che tuttavia resta tra i più elevati d’Italia, quarto dopo quelli di Sicilia, Sardegna e Toscana che la prossima settimana potrebbero entrare in fascia gialla. In Umbria il rischio resta dunque moderato ma merita attenzione il dato crescente dei ricoveri ordinari Covid. Al 15 agosto la percentuale di occupazione dei posti letto in area medica è salita al 6,6% (dal 4% precedente) e anche ieri si sono registrati altri tre ingressi, due a Perugia (29 il totale), uno a Terni (27), col dato settimanale salito a 20. A tali degenti si aggiungono i 4 ricoverati in terapia intensiva, il cui tasso di occupazione resta sotto controllo al 3%. Rientrato l’elemento di allerta (il tasso di positività dei tamponi escluso il retesting, fermo al 10%) resta elevata la percentuale delle infezioni non associate a catene epidemiche note. Rispetto alla terza ondata, l’incidenza è quasi raddoppiata e da luglio oscilla tra il 20 e il 30%. Probabile conseguenza della diffusione della variante Delta, ma anche della reticenza più volte “denunciata” dai Servizi di sorveglianza delle due Asl. Quanto alla diffusione territoriale, ieri l’incidenza è scesa sotto gli 80 casi, col dato più elevato ad Attigliano dove negli ultimi sette giorni sono stanti scoperti 15 casi (700 casi per 100mila abitanti). Sono altri sei i comuni con numeri da “zona rossa”, ma tutti con meno di 5mila residenti. Tra le città maggiori, incidenza sopra 100 per Terni, Foligno, Magione, Gualdo Tadino e Città di Castello.
Capitolo vaccini.

Dopo le 5.680 dosi somministrate giovedì, ieri si è registrato un lieve rallentamento nella campagna, con poco più di 2.400 dosi iniettate secondo l’aggiornamento degli open data governativi di metà pomeriggio. Si contano tuttavia altri 1.700 nuovi vaccinati, 1.438 con prima dose, 270 con unica somministrazione. Gli immunizzati sono quasi 537mila, pari al 68,3% degli over 12, percentuale che sale al 79,7% considerando chi ha ricevuto almeno una di due dosi. Dal centro di Perugia-San Marco, intanto, il direttore del Distretto sanitario del Perugino, Alfredo Notargiacomo, in un’intervista alla Tgr ha “denunciato” un calo di somministrazioni. «Siamo stati costretti a chiudere alcune linee perché non operative», ha detto. «Giovedì ci siamo ritrovati a vaccinare circa 800 persone quando avremmo avuto la possibilità di garantire almeno 1.900 somministrazioni: le persone non si presentano». Ieri a Perugia intanto, il commissario Massimo D’Angelo ha partecipato alla vaccinazione degli ospiti dell’ostello Lino Spagnoli, con la profilassi che, col supporto di infermieri dei carabinieri, è entrata anche nelle strutture perugine di via del Favarone e via Maniconi. Sono circa 500 in tutta l’ Umbria gli immigrati ospiti dei centri di accoglienza.

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