La nuova avanzata dei contagi tra i teen agers spinge in alto la curva epidemica che dopo l’ultimo bollettino arriva a segnare un’incidenza di quasi 1.600 casi per 100mila abitanti. I dati del report settimanale del Nucleo epidemiologico regionale indicano un “trend in aumento rispetto alle settimane precedenti”. Una situazione per affrontare la quale, anche alla luce della bassa incidenza di ricoveri rispetto agli attualmente positivi, l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, ha chiesto al ministro Roberto Speranza di rendere stabili le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca).
Si avvicina la fine dello stato di emergenza, prevista per il 31 marzo, ma in Umbria la curva dei contagi continua a crescere: altri 2.522 i positivi scoperti tra mercoledì e giovedì mattina, con l’incidenza salita a 1.588 casi per 100mila abitanti. Un dato che si accompagna a un rialzo dei ricoveri ordinari, 16 in più in un giorno: 183 il totale cui si aggiungono tre pazienti critici (-1). I guariti sono 1.208 guariti mentre si contano altri due morti Covid, 14 nell’ultima settimana. In forte crescita il totale degli attualmente positivi che si riavvicina ormai a 20mila. A livelli record il tasso di positività dei tamponi: nell’ultima giornata di testing, ne sono stati effettuati 12mila, uno su 5 con esito positivo con la media mobile sopra il 19%.
In considerazione dell’incremento dell’incidenza, fenomeno che riguarda ora quasi tutto il Paese, nell’incontro avuto mercoledì col ministro della Salute, Roberto Speranza, l’assessore regionale Luca Coletto, tra le altre questioni affrontate, ha avanzato la richiesta di rendere stabili le Usca che il commissario Massimo D’Angelo ha intanto prorogato al 30 giugno 2022. L’ultima avanzata dei contagi si porta dietro, infatti, una crescita nelle richieste di assistenza domiciliare. «Vista l’importanza delle cure territoriali – spiega Coletto – le Usca ora sono dedicate alla cura del Covid, ma in futuro saranno fondamentali per la presa in carico di pazienti che non necessitano di ospedalizzazione e che potranno essere curati nelle case di comunità». Le caratteristiche demografiche dell’Umbria, con un elevato numero di anziani con patologie croniche, hanno spinto la Regione a chiedere che le Usca siano rese stabili. «La medicina territoriale è una soluzione ad hoc per il benessere dei cittadini», aggiunge Coletto. «Al ministro ho anche chiesto che siano direttamente le Regioni a programmare le borse di studio e la specialità dei medici neolaureati dei quali si riscontra la carenza tra il personale sanitario».
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