Terni, 359 aziende proseguono l'attività
I sindacati: «Tamponi a chi lavora nei servizi essenziali»

Terni, 359 aziende proseguono l'attività I sindacati: «Tamponi a chi lavora nei servizi essenziali»
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Giovedì 2 Aprile 2020, 11:16 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 09:18

Sono 359 le aziende della provincia di Terni che hanno comunicato alla prefettura la prosecuzione delle attività, nell'emergenza coronavirus, in quanto collegate a servizi essenziali, tre quelle che hanno chiesto di poter lavorare in deroga al decreto della presidenza del consiglio dei ministri, in quanto strategiche e/o a ciclo continuo. È quanto emerso nella videoconferenza che si è svolta tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e il prefetto Emilio Dario Sensi per aggiornare la situazione territoriale, come previsto da una circolare ministeriale. A riferirlo una nota unitaria delle tre sigle. «L'insieme delle richieste - spiegano Cgil, Cisl e Uil - viene analizzato quotidianamente dalla prefettura insieme a Camera di commercio e Guardia di finanza, per verificarne la reale corrispondenza e il collegamento a servizi essenziali». «Dall'azione svolta - affermano ancora - si è potuto verificare che la maggioranza delle richieste è congrua alle attività svolte e soprattutto legata alle filiere dell'agroalimentare, del commercio e dei trasporti». Laddove è stata registrata un'incongruità «si è proceduto allo stop delle attività lavorative stesse». Le organizzazioni sindacali hanno ribadito «la necessità di non abbassare la guardia rispetto a fenomeni che potrebbero verificarsi in questi giorni anche in ragione dell'andamento dei contagi». Inoltre è stata sottolineata «la necessità di monitorare in modo più stringente le attività nei settori essenziali al fine di tutelare al massimo i lavoratori coinvolti, con particolare attenzione a chi consegna a domicilio, ai punti vendita, agli sportelli bancari e postali, alla sanità tutta, comprese le case di cura e chi vi opera, senza dimenticare farmacisti e operatori della raccolta rifiuti». «Sarebbe opportuno soprattutto - concludono le segreterie di Cgil, Cisl e Uil - sottoporre i lavoratori di quest'ultime categorie al tampone».

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