Il ponte di Ognisanti non tira, pochi affari e alberghi vuoti

Il ponte di Ognisanti non tira, pochi affari e alberghi vuoti
di Aurora Provantini
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Giovedì 2 Novembre 2023, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 19:16

Ponte di Ognissanti, nel Ternano è record al contrario. Gli alberghi si riempiono al 30 per cento, quindi restano semivuoti nonostante la 26esima edizione di "Frantoi aperti" sia un evento di richiamo per il turismo lento. La più grande festa dell'olio evo che accende i riflettori sui borghi della Valnerina, sulle olive giganti dell'Amerino, sui percorsi da fare a piedi o in bicicletta nel cuore verde d'Italia, è parte dell'offerta turistica del mese di novembre. «Ma il maltempo, il vero nemico del turismo, ha annullato tutto spiega Elisabetta Ruozi Berretta, presidente provinciale di Federalberghi non che siano state cancellate le prenotazioni, quelle non sono proprio arrivate perché ormai il turista italiano prenota due giorni prima di partire. E siccome le previsioni meteo davano allerta gialla in Umbria, chi aveva intenzione di venire a visitare frantoi e cantine, Cascata e borghi, è andato sicuramente altrove».

Il dato, il 30 per cento di camere occupate, sta a significare che gli alberghi hanno lavorato di più in una settimana qualunque dell'anno: «Fino allo scorso sabato avevamo il doppio delle presenze, perché ci sono i pernottamenti dei dirigenti d'azienda a contare in una realtà come la nostra». Per la Ruozi Berretta è un ponte da dimenticare. Per Gabriele Giovannini, presidente del Dit (Distretto integrato turistico) è un po' peggio del solito, ma non di tanto: «Sicuramente il maltempo ha influito ma per il ponte di Ognissanti non c'è mai stato un grande movimento turistico. Ad attrarre sono sempre gli eventi, i festival, e a parte quel segmento turistico stimolato dalle esperienze enogastronomiche, devo dire in forte aumento rispetto agli anni scorsi, il territorio offre ben poco in questo periodo». L'obiettivo di Frantoi aperti e poi di Cantine aperte, è candidare la bassa Umbria a capitale del turismo esperienziale, capace di catturare quel segmento così promettente. Secondo uno studio commissionato da Federalberghi Confcommercio, il 58 per cento dei turisti italiani considera l'enogastronomia più importante rispetto a quando viaggiava cinque anni fa, ritenendola leva strategica di sostenibilità. Non solo, un evento di promozione dei prodotti del territorio, per il presidente di Confcommercio Terni, Stefano Lupi, rafforza l'attrattività del territorio. Quando Lupi presentò l'edizione zero del festival dell'ospitalità contemporanea, a inizio ottobre, sottolineò che «l'enogastronomia possiede potenzialità immense e che ormai il turista chiede di migliorare la propria cultura enogastronomica in viaggio. Non chiede simposi ma semplici storytelling, da ascoltare mentre si degusta un piatto o un calice di vino». Infatti c'è grande attenzione verso i luoghi di produzione come birrifici e oleifici. Ma, a quanto parte, anche alle previsioni meteo, perché con i rincari le famiglie sono molto attente a tutto.
 

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