«Siamo terrorizzati. Alcuni clienti sono andati all’asl per comunicare di aver frequentato quell’esercizio commerciale e soprattutto chiedere lumi su come si dovevano comportare. Parecchie persone sono corse a fare il tampone e alcuni clienti abituali, dopo aver informato dell’increscioso episodio le strutture sanitarie, sono stati messi in quarantena insieme alla propria famiglia».
A parlare sono i residenti di due quartieri della città. Allarmati dopo aver scoperto di aver frequentato due esercizi commerciali a conduzione familiare che sono rimasti aperti al pubblico nonostante la positività dei proprietari. La chiusura dei due negozi è stata disposta solo un paio di giorni fa, ma per quasi una settimana l’attività sarebbe andata avanti come se niente fosse, con tutti i rischi e i timori del caso per i numerosi frequentatori.
I due esercizi commerciali, uno situato a ridosso del centro e l’altro in un quartiere della periferia, sono frequentati ogni giorno da molte persone.
Nei giorni scorsi, dopo che si è sparsa la notizia, più di un cliente ha chiamato sia la polizia municipale che l’azienda sanitaria locale per segnalare la cosa e per autodenunciarsi per aver frequentato il locale. Altri invece non hanno perso tempo e per togliersi ogni dubbio sono andati a subito fare un tampone a pagamento. Un episodio che a tanti non va proprio giù, soprattutto in queste giornate in cui in città i casi di positività si stanno di nuovo impennando. «In ospedale ci sono più di cento persone ricoverate per il covid e ben 27 sono in terapia intensiva» dice un cliente di uno dei locali finiti nel mirino per un episodio che ha destato grande preoccupazione. «Purtroppo sembra che la gente ancora non si rende conto di quel che stiamo vivendo e continua a comportarsi con una superficialità che non si può accettare. Ci vuole un attimo a infettare un quartiere, una città. Ormai da un anno stiamo facendo di tutto per cercare di uscire fuori dall’emergenza sanitaria - sottolinea un altro cliente del locale - ma di fronte a queste cose restiamo davvero senza parole».