Ast, il management: "Colloqui costruttivi, siamo soddisfatti"
I sindacati: "Ci aspettiamo atteggiamento collaborativo"

Una manifestazione a sostegno di Ast
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Venerdì 5 Settembre 2014, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 14:39

TERNI Il management di Ast vede "con soddisfazione l'accordo su ulteriori colloqui costruttivi»: in una nota l'azienda commenta così l'intesa raggiunta con Governo, istituzioni locali e sindacati in merito alla vertenza dell'acciaieria di Terni, che prevede anche il ritiro delle procedure di mobilità per i lavoratori. Secondo la multinazionale «tutti i partecipanti hanno dichiarato la propria volontà di rivitalizzare Ast come competitor efficiente sul mercato europeo dell'inox». «Sono state aperte - spiega ancora l'azienda - ulteriori trattative fra tutte le parti interessate». L'accordo, secondo i vertici dell'Ast, stabilisce che la base di tutte le successive trattative sarà il piano industriale dell'acciaieria e il suo obiettivo di riduzione dei costi da 100 milioni di euro. Se la trattativa non condurrà ad una comune attuazione delle misure «Ast avvierà il 5 ottobre 2014 una nuova procedura di mobilità, atteso che quella attivata il primo agosto, e già sospesa, è stata ritirata». Materials Services, la divisione della ThyssenKrupp alla quale appartiene l'Ast, ricordando che negli ultimi anni la società ha subito perdite nette per diverse centinaia di euro, è convinta che «la ristrutturazione della società sia essenziale per garantire ad Ast un futuro a lungo termine». «Ast - conclude la nota - è consapevole delle implicazioni per i dipendenti e per l'indotto. Pertanto sin da allora gli obiettivi costruttivi sono stati il target da raggiungere, in quanto una società vitale e competitiva rappresenta la migliore prospettiva per tutti gli operatori coinvolti».

Fim Cisl. Un braccio di ferro durissimo, durato 15 ore non stop quello andato in onda ieri tra l'Ast di Terni, i sindacati e il governo.

Una partenza fin troppo faticosa e difficile nella quale l'azienda ha «costantemente ricercato lo scontro con il sindacato». Poi l'accordo. Ora l'Ast «investa sulla trattativa e sulle soluzioni che sapremo condividere assieme per il futuro dell'impianto e per i lavoratori ternani». È il segretario nazionale della Fim, Marco Bentivogli, a sintetizzare così l'andamento della vertenza iniziata ieri e conclusasi all'alba di oggi con la mediazione del governo. «L'azienda riteneva non necessario - racconta ancora Bentivogli- ritirare la procedura di mobilità e la difesa del contratto aziendale. Il Governo ha proposto una mediazione che assicura la possibilità di avvio da lunedì 8 di una trattativa vera su tutti gli aspetti del piano industriale presentato il 17 luglio scorso e che preveda profonde revisioni, pur considerando il piano presentato una base di partenza della discussione». La vertenza che partirà da oggi dunque, conclude il sindacato, dovrà vedere «la disponibilità a discutere integralmente sul Piano, partendo dagli obiettivi di efficientamento, ma prevedendo necessariamente una ridiscussione delle misure per perseguirli e una politica relativa agli investimenti da mettere in campo».

Fiom Cgil. Un risultato importante, ottenuto grazie alla determinazione unitaria del sindacato, alle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori e di un intero territorio, dalle istituzioni ai cittadini, che si è mobilitato al loro fianco». È il commento del responsabile Industria della Cgil Nazionale, Salvatore Barone, all'accordo sottoscritto stamattina presso il ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Ast di Terni. Per il sindacato di Corso d'Italia, si avvia ora un confronto per dare «un futuro credibile al sito di Terni, che ne valorizzi il ruolo strategico». Un confronto, commenta Barone, «difficile e che ha visto momenti di forte drammatizzazione: ancora alle cinque del mattino la ThyssenKrupp, rappresentata da due dirigenti del gruppo tedesco e dall'ad di Ast, Lucia Morselli, dichiarava l'indisponibilità alla firma del testo dell'accordo presentato dal governo». Nel merito il sindacalista della Cgil spiega che «l'accordo prevede un chiaro impegno al risanamento e al rilancio di un'azienda considerata strategica per l'industria e l'economia italiana e apre una nuova fase di possibile impegno comune delle parti per affrontare e portare a soluzione in particolare le criticità presenti sul piano finanziario». Alla base dell'accordo, continua Barone, «per tutto questo periodo, l'azienda è impegnata ad un confronto senza pregiudiziali e a non mettere in atto alcun intervento unilaterale, così come invece è successo nelle settimane passate. Analogo impegno sarà assunto da parte del sindacato che sospenderà, lungo l'intera fase della trattativa, le azioni di lotta». Inizia così, aggiunge il dirigente del sindacato guidato da Susanna Camusso, «un percorso complesso e difficile che può portare a soluzioni che non intacchino il ruolo strategico delle acciaierie di Terni sul mercato mondiale e, di conseguenza, che non penalizzi l'occupazione. Si tratta ora di dare un futuro credibile al sito di Terni attraverso interventi di politica industriale, di innovazione e sul costo dell'energia che sono mancati in questi anni», conclude Barone.

Uilm. «Siamo fermamente convinti che saremo capaci di modificare e migliorare con una vera trattativa il testo in questione, in particolare sui livelli occupazionali e su scelte strategiche»: così il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini, commenta l'accordo raggiunto in nottata al Mise. Ora, secondo il dirigente sindacale, «si apre di fatto la trattativa ed il confronto per il rilancio di Ast». «Entro 30 giorni - conclude Ghini - proveremo a verificare l'effettiva disponibilità di ThyssenKrupp ad un confronto serio sulla base del piano presentato».

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