Amelia, "Lettere per Barbara Corvi". Caso archiviato ma il progetto non si ferma. Cartisano:«la ‘ndrangheta non deve uccidere anche la nostra speranza»

Amelia, "Lettere per Barbara Corvi". Caso archiviato ma il progetto non si ferma. Cartisano:«la ‘ndrangheta non deve uccidere anche la nostra speranza»
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Giovedì 27 Luglio 2023, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 17:10

AMELIA Nuova tappa del percorso “Lettere per Barbara Corvi”, la giovane amerina scomparsa nel nulla il 27 ottobre 2009. Un progetto, nato all'interno dell’Osservatorio Regionale sulle Infiltrazioni e l’illegalità della regione Umbria, che affonda le sue radici nella storia del movimento antindrangheta e che, nonstante l'archiviazione del caso lo scorso 13 luglio, non si ferma. 

Una lettera ogni 27 del mese, scritta da persone appartenenti alla società civile impegnate nella ricerca della verità e nel costruire memoria, e pubblicata sulle testate giornalistiche umbre e calabresi.  

L’obiettivo generale della proposta è rendere la memoria di Barbara Corvi una prassi condivisa coinvolgendo persone e associazioni nel territorio umbro e non solo.

Si intende così favorire la consapevolezza pubblica e la conoscenza sulla storia di Barbara Corvi affiancando la famiglia Corvi, le associazioni e la società civile rivolgendo insistentemente la domanda “dov’è Barbara?”

Per il mese di luglio la lettera è stata scritta da Deborah Cartisano, figlia di Lollò Cartisano, il fotografo calabrese che nel 1993 venne sequestrato a scopo estorsivo dalla 'ndrangheta, ma, nonostante il pagamento del riscatto, non venne mai liberato. Solo nel 2003, grazie a una lettera anonima, il suo cadavere venne ritrovato.

Cara Barbara,

In questi giorni ho rivissuto quello che i tuoi familiari stanno vivendo da quando sei scomparsa.

Sono passati esattamente 30 anni da quando mio padre è stato rapito, anni in cui il dolore per la sua scomparsa e la speranza di riabbracciarlo sono state emozioni altalenanti difficili da sostenere, aiutati solo dalla vicinanza di amici, associazioni e da altri familiari delle vittime.

Ogni 22 luglio scrivevamo una lettera in cui chiedevamo la sua liberazione, e col passare degli anni, la restituzione del suo corpo. Quel corpo senza il quale è impossibile l’elaborazione del lutto. Una chiusura.

Dopo 10 anni, inaspettata ma tanto attesa, arriva una lettera dal suo carceriere che, dichiarandosi pentito, ci farà ritrovare i suoi resti a cui poter dare finalmente una degna sepoltura.

Da anni mi impegno affinché le storie delle vittime vengano conosciute soprattutto dai ragazzi e dalle ragazze nelle scuole, perché imparino a comprendere meglio i loro territori e a non subire il fascino della mafia. Alle ragazze diciamo che devono lottare per i loro diritti, sapendo che nelle famiglie di ‘ndrangheta i loro diritti sono negati, a cominciare da quello allo studio. 

Oggi sono accanto alla tua famiglia per chiedere verità e giustizia per te, Barbara.

 Alla tua famiglia dico che il cambiamento è possibile, anche quanto tutto ci dice il contrario, che a lottare non sono soli ma che c’è una grande comunità di Memoria accanto a loro. 

Che la ‘ndrangheta non deve uccidere anche la nostra speranza. 

Deborah Cartisano

Co-referente regionale Libera Calabria

Di seguito le lettere pubblicate fino ad oggi:

27 luglio: Osservatorio, con un’introduzione dell’intero percorso;
27 agosto: Irene Corvi, sorella di Barbara;
27 settembre: Aps Forum Donne Amelia;
27 ottobre: Libera- associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Terni;
27 novembre: Catia, amica d’infanzia di Barbara Corvi.
27 dicembre: : vescovo di Terni, Francesco Antonio Soddu
27 gennaio. sindaca del comune di Amelia Laura Pernazza
27 febbraio: Daniela Marcone, referente nazionale Memoria, Libera associazioni, nomi e numeri contro le mafie
27 marzo: Marta Paciola (Legacoop- Confcooperative), componente Osservatorio Antimafia Umbria
27 aprile: Barbara Mischianti- Segretaria CGIL Umbria, Componente Osservatorio Legalità della Regione Umbria
6 maggio 2023: firma Protocollo “libere di essere in memoria di Barbara Corvi”
27 giugno 2023. Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo.

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