Barbara Corvi, sarà la prima donna umbra ad essere inserita nell’elenco delle vittime innocenti delle mafie. Il nome della trentacinquenne amerina, sparita nel nulla il 27 ottobre 2009, sarà letto insieme a quello di altre mille vittime innocenti, in occasione della ventiseiesima Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un vero e proprio “itinerario virtuale della memoria" quello che l’associazione Libera, nomi e numeri contro le mafie, organizzerà sabato 20 marzo. Dalle ore 10.30, in tanti luoghi della dell'Umbria - strade, vie, piazze intitolati alle vittime innocenti delle mafie, piccoli gruppi di volontarie e volontari dell’associazione Libera Umbria, collegati tra loro virtualmente in una diretta Facebook sulla pagina dell’associazione, porteranno un fiore e una testimonianza. Il filo della memoria legherà la “Rotonda vittime innocenti delle mafie” a Perugia, via Roberto Antiochia, a Terni, piazza Rita Atria a Foligno, via Peppino Impastato a Bastia Umbra e ancora Spoleto, Gubbio, Acquasparta, e molti altri luoghi in un simbolico e virtuale grande abbraccio che avrà però al suo centro Amelia, città di Barbara Corvi. «Libera ha fatto questa scelta importante e impegnativa - spiega Walter Cardinali, presidente dell’associazione in Umbria - inserire Barbara nel nostro elenco di oltre mille nomi che leggeremo anche quest’anno insieme, per rinnovare memoria e impegno. E qui in Umbria il nome di Barbara lo pronunceremo in ogni luogo e continueremo a pronunciarlo in ogni occasione, per chiedere verità e giustizia».
Le altre iniziative
Diverse le iniziative in programma anche nel pomeriggio di sabato e domenica 21 marzo.
L'importanza di leggere i nomi
«Leggere i nomi delle vittime, scandirli con cura - spiega Libera - è un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, bambini e bambine, per non far morire le idee testimoniate, l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. Storie pulsanti di vita, di passioni, di sacrifici, di amore per il bene comune e di affermazione di diritti e di libertà negate».