A Orvieto la commemorazione del 77° anniversario dell’eccidio nazi-fascista di Camorena

A Orvieto la commemorazione del 77° anniversario dell’eccidio nazi-fascista di Camorena
di M.R.
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Lunedì 29 Marzo 2021, 12:08

Lunedì 29 marzo la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, insieme al presidente del consiglio comunale, Umberto Garbini, ha deposto corone al Cippo di Camorena, luogo della fucilazione di 7 concittadini avvenuta il 29 marzo del 1944, al cimitero del Commonwealth e in piazza XXIX marzo.

La città di Orvieto ha ricordato così il 77° anniversario dell’eccidio nazi-fascista di sette orvietani: Alberto Poggiani, Amore Rufini, Ulderico Stornelli, Federico Cialfi, Raimondo Gugliotta, Raimondo Lanari e Dilio Rossi avvenuto il 29 marzo del 1944 in località Camorena

Anche quest’anno, a causa delle limitazioni imposte dalle disposizioni contro la diffusione dell’epidemia da Covid-19, non è stato possibile celebrare la ricorrenza con il coinvolgimento delle scuole e delle rappresentanze di altre istituzioni e della società civile, come è sempre avvenuto in passato. 

Tuttavia la sindaca si è recata dapprima presso il Cippo dove avvenne la fucilazione in località Camorena, per deporre una corona in memoria di quella triste vicenda della storia orvietana il cui ricordo è ancora vivo nella comunità e nelle Istituzioni che la rappresentano; successivamente ha deposto una corona al Cimitero del Commonwealth e si è recata in Piazza XXIX marzo dinanzi alla lapide che ricorda i sette martiri.
Con lei il Presidente Consiglio Comunale, Umberto Garbini, il Comandante della Polizia Locale, tenente colonnello Alessandra Pirro e il responsabile della Protezione Civile di Orvieto, Luca Gnagnarini.

«Visitare questi luoghi in una ricorrenza così significativa per Orvieto e rinnovare la memoria storica e umana di quegli avvenimenti è particolarmente toccante – afferma la sindaca - ci rattrista invece non poter condividere questo tributo con altre rappresentanze delle Istituzioni cittadine, della società civile e soprattutto con i giovani.

Ma dobbiamo rispettare le regole perché stiamo ancora attraversando una fase delicata dell’emergenza sanitaria che da oltre un anno fa parte del nostro vivere quotidiano». 

«Il silenzio che circonda questi luoghi della memoria della nostra storia locale – aggiunge - suscita sempre tante emozioni e stimola la riflessione sui valori della vita, della libertà, della democrazia e della pace che vanno sempre difesi ed affermati, in ogni tempo, spazio e situazione, a livello soggettivo e collettivo. 
La pandemia finirà e, oltre alla memoria, questo grande patrimonio di valori che ci appartiene e ci rafforza soprattutto in questo momento particolarmente complesso, sosterrà il nostro cammino verso un mondo nuovo, senza prevaricazioni, libero, solidale e più giusto». 
 

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