Rai1, l'epopea di mister Ignis
con Lorenzo Flaherty e Anna Valle

Rai1, l'epopea di mister Ignis con Lorenzo Flaherty e Anna Valle
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Sabato 10 Maggio 2014, 14:48 - Ultimo aggiornamento: 14:49
Arriva in tv la storia di Giovanni Borghi, il cumenda operoso che negli anni del dopoguerra fond dal nulla un impero, passando dalla fabbrichetta di fornelli per gli sfollati al laboratorio che produsse l'elettrodomestico del boom, il frigorifero, con la 600 e la Vespa icona del miracolo italiano. L'uomo «simbolo della più felice stagione dell'imprenditoria italiana» secondo Gianni Agnelli rivive nella miniserie 'Mister Ignis', in onda su Rai1 in prima serata lunedì 12 e martedì 13 maggio, con Lorenzo Flaherty nei panni del protagonista, Luciano Mannuzzi alla regia, Renzo Martinelli (Barbarossa) produttore.





La fiction. Ispirata all'omonimo libro del giornalista Gianni Spartà, edito da Mondadori, la fiction, sottolinea Flaherty, «racconta la storia di uno genio che ha contribuito a ricostruire un Paese devastato dalla guerra. Sono anni in cui, per la prima volta, le famiglie italiane iniziano a godere di un benessere sino ad allora sconosciuto. E il sogno di Borghi era proprio questo: portare il benessere nelle case delle famiglie italiane. Un benessere che era fatto di fornelli a gas, di frigoriferi, di lavatrici. Forse in un momento così difficile per il nostro paese attraversato dalla crisi, dove l'imprenditoria italiana ha perso i suoi punti di riferimento, questa fiction può rappresentare un messaggio di fiducia nel lavoro in generale. Non dobbiamo abbandonare la speranza, per noi e per i nostri figli: in fondo gli italiani alla fine sono riusciti ad uscire dal dopoguerra, a superare tanti momenti drammatici come ad esempio il terrorismo». «Quella che racconta Mister Ignis - insiste l'attore - è una storia di valori: il valore della famiglia, del sacrificio, l'amore per il proprio lavoro, la forza di volontà per superare i momenti difficili. Perchè è giusto che i ragazzi di oggi imparino che il proprio futuro bisogna costruirselo».



La storia. Come ha fatto il «cumenda». Ad ammirarne le capacità di Borghi imprenditoriali è stato sicuramente Silvio Berlusconi, cresciuto nel quartiere Isola di Milano come lui, che era anche lo zio di Fedele Confalonieri. Proprio l'ex Cavaliere firma la prefazione al libro di Spartà: un 'biglietto da visità finito nel mirino del vecchio cda Rai che nel febbraio 2011 si spaccò prima di dare l'ok alla fiction che, dopo essere rimasta ferma per tre anni, arriva su Rai1 in giornate calde per la par condicio. Ma Flaherty spiega: «Non temo le polemiche, perchè raccontiamo una storia autentica, nata dal sudore e dalla fatica, che non ha nulla a che fare con la politica e io volutamente non ho nessuna intenzione di prendere posizioni soprattutto in questo momento». La storia parte dall'infanzia di Giovanni Borghi che viene mandato, ancora ragazzino, «a bottega». Non in quella di suo padre Guido (Massimo Dapporto), che possiede una piccola officina che fabbrica fornelli elettrici, ma nella bottega di un conoscente. Perchè il carattere e il mestiere si formano solo «sotto padrone», come si diceva allora. I bombardamenti su Milano distruggono la piccola officina e i Borghi sono costretti, come molte altre famiglie, a sfollare nella provincia di Varese. Hanno perso quasi tutto. Ma Giovanni non si arrende: sprona il padre e i fratelli a rimboccarsi le maniche e a ricominciare. Inizia così la grande avventura dell'uomo che sarà affettuosamente chiamato dai suoi operai «cumenda», commendatore. La piccola officina diventa una piccola fabbrica e, sulla nuova azienda, una luce illumina la statua che riproduce la Madonnina del Duomo di Milano. La stessa che c'era sul tetto della vecchia officina. La stessa che ci sarà su tutti gli stabilimenti dei Borghi. Mister Ignis, sottolinea ancora Flaherty, «fu il primo a intuire che l'uso del gas in cucina avrebbe rivoluzionato la vita degli italiani, ma anche a lanciare la comunicazione industriale mediata dallo sport, esempio che ha fatto poi proseliti.



Ignis e lo sport. Borghi fu patron di pugili come Mazzinghi, di ciclisti come Maspes e Poblet, di calciatori come Anastasi, di giocatori di pallacanestro come Meneghin, Ossola, Raga, negli anni d'oro della Ignis Varese che nel basket vinceva tutto». Anna Valle presta il volto alla moglie di Giovanni Borghi: «Lavorare con Anna è sempre un privilegio: con lei ero già stato sul set di Un amore e una vendetta, è un'autentica professionista». Nel cast anche Gisella Burinato, Vincenzo Cantatore, Rodolfo Corsato, Fulvio Falzarano, Denis Fasolo, Federica Martinelli, Antonio Pennarella, Thomas Trabacchi, Piotr Adamczyk.


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