Un cortometraggio di denuncia. Che racconta con sensibilità e delicatezza la barbarie e il dramma del traffico di organi di minori. Ed è proprio grazie a una narrazione sottile ma intensa, scritta e interpretata con sensibilità uniche, che Little Broken Bodies ha conquistato il premio come miglior cortometraggio al Festival Tulipani di seta nera. Un riconoscimento speciale nella sezione corti stranieri che ha però aperto un solco e lanciato definitivamente un gruppo di lavoro, di studio e ricerca che ha saputo tramutare un dramma in una storia di speranza.
A sancirlo è stata proprio la giuria della XVI edizione del Festival motivando il premio al cortometraggio che più di tutti ha saputo esprimere attraverso il racconto cinematografico un potente atto di denuncia, impiegando con maestria l'espediente della continua oscillazione tra cinismo e umanità.
Ambientato in Sud Africa e messo inscena da attori dal grande carisma, Little Broken Bodies delinea i contorni di una coscienza divisa a metà, fino al momento culminante in cui finalmente la frattura si ricompone. La vicenda ha colpito anche le istituzioni diplomatiche sudafricane che hanno voluto incontrare registi, scenografo e produttori dell'opera proprio nella sede romana dell'ambasciata.
«Little Broken Bodies racconta un tema che ci sta a cuore particolarmente – spiegano i registi Federico Ancillai e Nqobile Khumalo – quello della vendita clandestina degli organi dei minori.
Tra i papà di questo progetto non si può non menzionare Pierfrancesco Ancillai, l’executive producer che ha creduto e ha fatto crescere un progetto embrionale rendendolo una realtà. Il cortometraggio è disponibile sulla piattaforma di Raiplay.