Le Iene, il monologo di Lorella Boccia sull'abbandono: «Mio padre sparì quando avevo 5 anni. L'ho perdonato ma era troppo tardi»

Ieri la ballerina è stata ospite del programma di Veronica Gentili, ecco il suo monologo

Lorella Boccia e l'abbandono del padre, il monologo a Le Iene: «Mio padre sparì quando avevo 5 anni, l'ho perdonato ma era troppo tardi»
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Mercoledì 1 Novembre 2023, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 00:45

Le Iene è inchiesta ma anche tematiche su cui riflettere. Nel talk condotto da Veronica Gentili e Max Angioni, ieri è stata ospite Lorella Boccia, ballerina e conduttrice, che su Italia 1 ha portato come tematica nel suo monologo il tema dell'abbandono.  «Avevo 5 anni quando mio padre è sparito. Io scendevo in strada ad aspettarlo, e mi pettinavo i capelli per essere carina per lui mentre mia madre lo cercava al telefono. Diceva “Guarda che arriva”, invece non l'ho rivisto per 12 anni».

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Lorella Boccia e l'abbandono del padre, il monologo a Le Iene

Non è stata un'infanzia facile per la ballerina che oltre a dover accettare l'assenza del padre ha dovuto affrontare con la madre anche molte difficoltà economiche: «Ci ha lasciato senza un soldo, e mamma ha dovuto pulire centinaia di case per farmi studiare danza».

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Il racconto 

Poi però lui è tornato: «É ricomparso quando avevo 20 anni: aveva avuto un infarto, e prima di entrare in sala operatoria voleva dirmi addio, ma nella corsa verso l’ospedale ho bucato una gomma.

Però è sopravvissuto e quello spavento mi ha fatto credere di poterlo perdonare». Ma il padre aveva un altro figlio, che non sapeva nulla di lei: «Francesco aveva avuto tutto: sostengo, denaro, amore. Io, invece, solo la rabbia». Poi prima di sposarsi con con Niccolò Presta, la Boccia si riavvicina al padre: «Ero così felice che mi sentivo pronta a dimenticare. A casa sua ho scoperto decine di mie foto, e che, forse, sentiva anche lui un dolore grande, la vergogna».

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La triste notizia

Poi però tutto è cambiato di nuovo: «Mi scriveva solo saluti banali, stupide GIF, non mi bastava. Ero nello studio di Amici quando mi hanno detto che era mancato». E ormai era troppo tardi, Lorella e il papà non hanno nemmeno potuto salutarsi: «L’ho abbracciato finché non mi hanno portato via a forza. Quel giorno ho capito che, a volte, devi imparare a prendere il meglio che una persona può̀ darti, anziché lamentarti per ciò che non ti ha dato. Fidatevi: non vale la pena scoprire cosa significhi ‘perdonare’ solo nel giorno in cui non puoi più farlo».

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