Noi siamo leggenda, Beatrice Vendramin: «Una serie tv per raccontare la mia Generazione Z»

Al centro della storia sono alcuni adolescenti della periferia romana tra vite difficili, ribellione e superpoteri

Betarice Vendramin con Giacomo Giorgio nella serie "Noi siamo leggenda"
di Gloria Satta
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Martedì 21 Novembre 2023, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 21:22

Segni particolari: biondissima, bella, ambiziosa, soprattutto multitasking. Beatrice Vendramin, 23 anni, milanese, è tante cose insieme: attrice, cantante, modella, scrittrice, influencer da un milione di follower su Instangram e altrettanti su Tik Tok. Lavora da ben 10 anni e ha conosciuto la fama nel 2015 grazie alla sit-com Alex & co trasmessa da Disney Channel.

Poi è comparsa in alcuni film (Come diventare grandi nonstante i genitori, Felicità), serie (Non dirlo al mio capo 2) e, ora più che mai, si è confermata come punto di riferimento della Generazione Z. Proprio quella protagonista della serie Noi siamo leggenda, in onda da stasera su Rai2 e in streaming su RaiPlay. Il regista, Carmine Elia, è lo stesso di Mare Fuori come gli attori Nicolas Maupas e Giacomo Giorgio in un cast che schiera anche Claudia Pandolfi, Lino Guanciale, Antonia Liskova. Al centro della storia sono alcuni adolescenti della periferia romana tra vite difficili, ribellione e superpoteri che si manifestano nei momenti di crisi: mani infuocate, invulnerabilità, capacità di trasformarsi fisicamente. Beatrice interpreta Sara, bella e sfrontata, decisa a usare il proprio aspetto per ottenere quello che vuole e detestata da molti, a partire dalla ragazza che lei bullizza regolarmente.


Difficile calarsi in un ruolo così poco edificante?
«All’inizio Sara mostra la facciata, poi pian piano verrà fuori la sua vera personalità: è una ragazza fragile, insicura e molto sensibile».


Gli adolescenti si riconosceranno nei vari personaggi?
«Penso proprio di sì, ognuno incarna un tipo diverso. Penso che questa serie prenderà per mano la generazione Z».


Ma cosa distingue quelli che, come lei, ne fanno parte?
«Una certa fragilità, la voglia di essere capiti lasciando però un certo mistero.

La nostra fragilità è aumentata a causa dei social che danno l’illusione di garantire accesso a tutto e subito. Siamo anche sensibili, ci preoccupiamo del futuro. Non a caso saremo i genitori di domani».


Della Gen Z parlava anche la sit com ”Alex & co”, cosa ha rappresentato per lei?
«Una grande responsabilità: il pubblico è cresciuto con me. Penso di aver trasmesso un messaggio positivo, ci tengo».


E la responsabilità di avere tanto seguito sui social la sente?
«Certo, noi influencer partiamo dal divertimento e vogliamo farci conoscere per quello che siamo, anche a costo di sbagliare. Comunichiamo la verità, senza strategie».


Nel film di Micaela Ramazzotti ”Felicità” interpreta una ragazza con disturbi alimentari: cosa le ha insegnato quella esperienza?
«Che nel lavoro si può mettere il cuore, come ha fatto Micaela. Mi ha presa per mano e, con dolcezza e umanità, mi ha spiegato tutto del mio personaggio».


E ”Noi siamo leggenda”?
«Il regista Carmine Elia ha dato nuove prospettive al mio lavoro. E’ stato un maestro e la serie ha rappresentato per me una scuola di vita, un punto di svolta».


Dove vuole arrivare?
«Vorrei diventare un’attrice internazionale. Parlo bene l’inglese e ho molti amici a Los Angeles, dove corro appena posso. E poi sogno di lavorare con registi come Tornatore o Guadagnino».

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